CUNEO - 'I mercati diretti degli agricoltori non funzionano: sono più cari'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che interviene su un argomento che interessa la nostra quotidianità

19/06/2018 15:25

Riceviamo e pubblichiamo una letterta inviataci da un nostro lettore in merito ai 'mercati diretti'. 

Da lettore di settimanali e quotidiani, venerdì scorso, incappo nello scritto di una signora che presumo torinese, riguardante i mercatini tenuti dagli agricoltori e, pienamente concordo con quanto da Lei sostenuto. “Non dovrebbe tutto costare meno visto che non ci sono intermediari e poche spese di trasporto? I prezzi dei miei cari contadini si aggirano da un 50 ad un 100 per cento in più”, afferma la signora e chiede chiarimenti.

A Cuneo cara signora le cose non cambiano; al mercatino che per pura curiosità io frequento senza comprare, i prezzi sono uguali e talvolta superiori ai negozi dove vado abitualmente e, questa innovazione di mercato, che all'inizio veniva reclamizzata come “utile all’agricoltore poco pagato alla produzione, ed utile al consumatore” è deviato; oggi è solamente utile “al produttore”. Preciso che alcuni negozi presentano prezzi uguali e, molte volte inferiori, a quelli del mercatino, ed i prodotti nulla hanno da invidiare a quelli delle bancarelle. A parere personale, preferisco frequentare questi esercizi che offrono il loro servizio, non saltuariamente, ma tutto l’anno. Cara signora non si illuda di avere chiarimenti, come spesso anticamente si diceva “tutto va bene signora la marchesa” finché dal mercatino, i produttori, trarranno utili.

Lorenzo Garro


r.c.

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