CUNEO - I numeri del turismo nei comuni delle valli cuneesi, fra luci e ombre

Le mete turistiche più gettonate restano quelle tradizionali: Limone, Entracque, Sampeyre, Acceglio, Vinadio, Valdieri

d.b. 13/03/2023 07:53

L’Osservatorio turistico della Regione Piemonte ha diffuso i dati sui movimenti turistici nelle strutture ricettive nel 2022, a livello comunale. I dati che emergono sono molto interessanti, pur tenendo conto del fatto che, per garantire il segreto statistico, i movimenti nei comuni con meno di sei esercizi sono stati oscurati.
 
Abbiamo preso in considerazione i dati relativi ai comuni delle valli cuneesi, per avere quache ulteriore spunto di riflessione sugli scenari futuri del territorio montano. Ci siamo limitati ai valori delle presenze, precisando che per arrivi si intende il numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari) nel periodo considerato, mentre le presenze si riferiscono al numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari).
 
Premesso che il Comune della provincia di Cuneo che fa registrare il maggior numero di presenze è Alba, con 217.919, seguito da Cuneo con 131.654, il Comune delle valli che vanta il maggior numero di presenze è Limone Piemonte: 55.477. Sul podio anche Entracque con 39.222 e Sampeyre con 39.078. Nella top ten rientrano anche, in ordine: Vinadio (27.288), Valdieri (25.703), Acceglio (17.915), Marmora (16.368), Chiusa Pesio (15.685), Peveragno (14.516), Vernante (11.674). Tra i comuni di fondovalle la classifica è guidata da Dronero (9.815), seguita a ruota da Busca (9.173) e Boves (9.161). Vengono poi Borgo San Dalmazzo (7.313), Revello (3.371), Verzuolo (3.137), Cervasca (2.957), Caraglio (2.846), mentre per Venasca e Costigliole Saluzzo non ci sono dati perché sul territorio ci sono meno di sei esercizi ricettivi. Saluzzo, centro delle Terre del Monviso, fa registrare 41.926 presenze, piazzandosi al 9° posto tra i comuni della provincia. Se consideriamo i primi dieci comuni, constatiamo che cinque appartengono all’area di Cuneo-Saluzzo e cinque a quella di Alba-Bra. Su un totale, per questi comuni, di 779.084 presenze, 457.843 riguardano l’area di Alba-Bra e 321.241 l’area di Cuneo-Saluzzo. Mondovì è al 12° posto con 35.910 presenze.
 
Qualche considerazione su questi numeri: la prima riguarda il rapporto tra fondi pubblici investiti in interventi di valorizzazione culturale o promozione turistica e i dati delle presenze. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni per diversificare e ampliare l’offerta turistica, le mete più gettonate nelle valli restano quelle tradizionali, come Limone Piemonte, Entracque, Sampeyre, Acceglio, Vinadio, Valdieri. Il turismo diffuso delle “Terre del Monviso” non sta ancora dando i frutti desiderati e la stessa Saluzzo non raggiunge i numeri che meriterebbe una città con un patrimonio storico-artistico straordinario, tanto da farla chiamare la “Siena” delle Alpi. Cinque anni fa, nel 2018, le presenze erano 41.260, proprio come nel 2022.
 
In crescita, tuttavia, rispetto al 2018, alcuni centri importanti come Dronero (erano 6.508 le presenze nel 2018, quindi +33%) e Busca (erano 4.693, quindi +49%). In valle Grana le presenze a Monterosso Grana sono scese da 3.488 nel 2018 a 1.035 nel 2022; a Pradleves le strutture ricettive sono scese da sei a cinque e i posti letto da 207 a 147; nel 2018 le presenze erano state 1.035. Va meglio a Castelmagno, passato da sette strutture e 186 posti letto nel 2018 a undici strutture ricettive e 232 posti letto nel 2022, con un salto da 503 a 1.1.857 presenze. Da segnalare, in valle Maira, che a Macra si è passati da 158 presenze nel 2018 a 1.068 del 2022 e a Prazzo da 87 a 3.906. Il brand valle Maira, grazie anche al Consorzio turistico, continua ad essere attrattivo: da giugno ad agosto 2022 in valle Maira si sono registrate 50.501 presenze, mentre in valle Grana appena 5.179. Meglio della valle Maira, nello stesso periodo, ha fatto solo la valle Gesso con 54.994 presenze. La valle Varaita si ferma a 45.102 e la valle Stura a 40.712. Solo 32.424 in valle Vermenagna e appena 19.792 in valle Po.
 
Se si considerano, poi, gli investimenti pubblici e privati effettuati sui beni culturali anche per promuovere il turismo, i dati sarebbero da approfondire, per verificarne il reale impatto sullo sviluppo territoriale. Stupisce, ad esempio, che a Caraglio, dove si è investito molto per il recupero del Filatoio Rosso e, più recentemente, per il Bioparco, il numero delle presenze sia di appena 2.846 nel 2022. Non si può fare in questo caso il rapporto con il 2018, perché in quell’anno gli esercizi ricettivi erano quattro, a fronte dei sei attuali. Il numero dei posti letto era di 98 nel 2006, 115 nel 2022. A Vinadio il recupero del Forte Albertino potrebbe aver influito positivamente sul numero delle presenze, ma occorre tenere conto che la località rientra tra le mete tradizionali del turismo montano. A Busca gli interventi sul castello del Roccolo e i recenti sviluppi delle politiche culturali hanno dato riscontri positivi, con un significativo aumento delle presenze, quasi raddoppiate in cinque anni. 
 
Rispetto al 2018 si devono ancora segnalare alcuni dati rilevanti: il calo di presenze a Limone Piemonte (da 72.367 a 55.477) e a Mondovì (da 49.519 a 35.910), il vertiginoso calo a Frabosa Sottana (da 138.719 a 52.962), l’aumento significativo a Cuneo (da 105.640 a 131.654). A Demonte, infine, un dato che ha del clamoroso: nel 2018 le presenze erano 41.989 (con 854 posti letto in diciannove strutture), mentre nel 2022 sono scese a 5.826 (con 681 posti letto in diciotto strutture).

Notizie interessanti:

Vedi altro