CUNEO - Icardi in visita all'Ordine dei Medici di Cuneo: "Vaccinarsi atto di amor proprio e responsabilità sociale"

L'assessore alla Sanità piemontese ospite in via Mameli: "Il nostro tessuto economico non reggerebbe un altro lockdown"

Samuele Mattio 30/09/2021 09:18

 
Ieri sera, mercoledì 29 settembre, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi si è recato in visita all’Ordine dei Medici di Cuneo, il secondo più numeroso del Piemonte (è dietro a Torino) con circa 3.200 iscritti. 
 
In via Mameli l'esponente della Giunta Cirio si è messo a disposizione del Consiglio dell’Ordine, rispondendo a diverse domande, in particolare sulla campagna vaccinale e le contromisure al Covid-19.
 
Come già fatto in altre occasioni Icardi ha ribadito l’importanza di vaccinarsi: “Si tratta di un  atto di amor proprio, ma anche di una responsabilità sociale: il nostro tessuto economico non può reggere un altro lockdown”. 
 
Una responsabilità che, secondo l’assessore, è anche nei confronti di chi in questo periodo di emergenza è stato costretto a rinunciare alle visite di controllo (e non solo): “Durante la pandemia abbiamo dovuto sospendere cure importanti, nei prossimi anni affronteremo un grande costo sociale: diagnosticare un tumore un anno prima fa la differenza tra la vita e la morte”. 
 
Icardi ha poi rivendicato l’azione sulle cure domiciliari: “Il Piemonte è stato la prima regione a dotarsi di un protocollo validato dal Comitato Tecnico scientifico, abbiamo fatto scuola”. Un documento diverso da quello approvato dall’Aifa e tutt’ora utilizzato a livello nazionale.
 
“I no vax sostengono che, visto che ci sono le cure domiciliari, non ci si vaccina? Un principio sbagliato” ha poi aggiunto. “Mai detto che vorrei sanitari non vaccinati in corsia, ma ho espresso perplessità sulle sostituzioni dei sospesi. Quando il personale sanitario no vax è molto concentrato c’è il rischio di chiudere alcuni servizi essenziali”.
 
Un problema che, a quanto asserito da Icardi, non riguarda la provincia di Cuneo, ma altre zone del Piemonte: “Ho portato la problematica in Conferenza delle Regioni, c’è preoccupazione”. L'assessore, incalzato dalle domande dei medici, ha poi toccato altri temi, come l'azienda unica a livello provinciale ("Non è una priorità") e le case della salute: "Ci stiamo lavorando".

Notizie interessanti:

Vedi altro