CUNEO - Ieri la presentazione del Dossier sulle carceri piemontesi: "Istituti abbandonati a sè stessi"

Tra le criticità più urgenti la carenza di personale e la manutenzione delle strutture. Il punto sui quattro penitenziari cuneesi

a.d. 30/12/2022 09:15

Penitenziari abbandonati a sè stessi, che necessitano di più personale e di interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, ormai non più rimandabili. È questo, in estrema sintesi, il quadro emerso ieri, giovedì 29 dicembre, durante la presentazione del Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi che si è tenuta a Palazzo Lascaris a Torino. Erano presenti anche i garanti di Cuneo, Alberto Valmaggia, e Saluzzo, Paolo Allemano.
 
Si legge nel dossier: “Appare necessaria e urgente una completa e attenta ricognizione degli spazi presenti nelle tredici strutture penitenziarie per adulti del Piemonte e nel carcere minorile di Torino. Spesso spazi, stanze, locali, magazzini, depositi, cortile, pur esistenti, risultano trascurati, sottoutilizzati o del tutto inutilizzati, potrebbero essere opportunamente recuperati o convertiti per le attività formative, scolastiche, lavorative, sanitarie, di socialità, sportive, culturali o ricreative. Ad esempio a fine luglio 2022 in Piemonte risultavano ben 269 camere di pernottamento non utilizzabili, corrispondenti a ben 319 posti ‘temporaneamente’ non disponibili nelle 13 carceri per adulti: si tratta della dimensione di un istituto penitenziario di media grandezza”.
 
L’altra grave criticità è quella relativa alla carenza del personale, non solo per quanto riguarda gli agenti di Polizia penitenziaria e il personale amministrativo, ma anche nei ruoli apicali di Direttori e Comandanti: secondo i dati riportati nel dossier, in tutta la Regione gli organici mancherebbero di ben 406 persone.
 
Nel dossier si fa poi un’analisi dettagliata della situazione di tutte le strutture carcerarie piemontesi. Di seguito riportiamo quelle relative ai penitenziari cuneesi.
 
ALBA – Casa di Reclusione “Giuseppe Montalto” 
Capienza regolamentare dichiarata: 142. Presenza al 23 dicembre 2022: 31. 
Garante: in attesa di nomina (il nuovo bando scade il 31 dicembre 2022)
 
La ristrutturazione del padiglione principale, sgomberato in urgenza e chiuso all’inizio di gennaio 2016 per un’epidemia di legionellosi, prevede il rifacimento dell’impianto idraulico in completa sostituzione del preesistente, l’adeguamento impianto elettrico, la sistemazione funzionale dell’intera struttura detentiva e della caserma per gli agenti di polizia penitenziaria. In data 10 giugno 2021 l’appalto è stato aggiudicato alla cifra di oltre 3.800.000 euro all’impresa ICR Impianti e Costruzioni s.r.l. di Roma. Al momento “pare” vi sia stato un affidamento parziale dell’area di cantiere: le reiterate richieste di informazioni avanzate, sia al PRAP che al DAP, dall’ex garante comunale Alessandro Prandi e dal Garante regionale, dall’Amministrazione comunale e da parlamentari del territorio, sono rimaste senza esito concreto e al momento si può solo dire che un’area di cantiere è stata delimitata nel mese di settembre 2022. I lavori realizzati in economia nel 2021 hanno permesso la parziale ristrutturazione di una palazzina di due piani, posta nel perimetro dell’istituto ma al di fuori dell’area detentiva, destinata ad ospitare persone in semilibertà e art.21: il 23.12.22 erano presenti 5 detenuti ammessi al lavoro esterno in forza dell’art.21 O.P. e 1 persona in regime di semilibertà. L’altra palazzina pienamente utilizzata è la struttura dell’ex femminile poi dedicata ai collaboratori di giustizia: separata dal corpo dell’edificio centrale, separata da una sua cinta muraria detentiva. Essa è composta da 22 camere detentive e ospita, a partire dal giugno 2021, una Casa-Lavoro destinata a internati in misura di sicurezza. In tutta Italia sono solo 5 le strutture simili: oltre ad Alba, sono Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, Vasto, Castelfranco Emilia. Dopo i lavori di adeguamento dell’area esterna alla palazzina (lavori realizzati con la presenza ancora della media sicurezza) nel corso del 2021 sono state collocate due piccole strutture prefabbricate adibite ad aule e laboratori. Un intervento urgente è costituito dalla necessità che i tecnici dell’Amministrazione penitenziaria regionale (o nazionale) diano una risposta definitiva sulla presunta instabilità di una parte del muro di cinta della palazzina “Casa-Lavoro”. Tale muro in cemento armato alto circa 5 metri delimita un lato dell’area verde dedicata e attrezzata per l’incontro fra detenuti e i figli minori. Per massima tutela degli ospiti e degli operatori, l’area risulta da più di 3 anni transennata e non utilizzata, riducendo ulteriormente l’offerta trattamentale dell’istituto, senza la certezza di una reale necessità.
 
CUNEO – Casa Circondariale 
Capienza regolamentare dichiarata: 418. Presenza al 23 dicembre 2022: 261. 
Garante: Alberto Valmaggia. 
 
L’apertura negli scorsi mesi del padiglione cosiddetto “ex-giudiziario” al piano terra, ha determinato un aumento delle presenze dalle 226 di fine 2021 alle 261 attuali. Restano però ancora da completare i lavori di ristrutturazione del primo e del secondo piano. Il primo piano dovrebbe essere aperto verso metà gennaio 2023. A lavori completati si potranno ripristinare oltre 50 nuovi posti detentivi. La progressiva riapertura del padiglione ha coinciso con l’applicazione della circolare ministeriale sulla media sicurezza e questi spazi permetteranno la creazione di un percorso trattamentale differenziato, tenendo anche conto che la “vecchia” struttura ora riadeguata offre spazi significativi. Completamento della ristrutturazione del padiglione “Cerialdo”, attualmente utilizzato solo per due dei quattro piani esistenti: qui sono storicamente collocati i detenuti in regime speciale di “41bis”. Dopo la chiusura per necessità di ristrutturazione ed adeguamento (avvenuta all’inizio del 2016) i lavori già finanziati e fatte le gare di affidamento: con il completamento dei lavori si raddoppierebbe la capienza attuale, dai 46 attuali ai 92 originari. Permangono come indispensabili i lavori sulle aree del passeggio esterno, i cui cortili dedicati sono obiettivamente molto sacrificati e malridotti. E’ anche partito nel corso del 2022 il ripristino e una parziale rifunzionalizzazione delle serre interne, ma ancora senza ricadute positive in termini di opportunità lavorative per i detenuti. Si prevede – a breve - la sottoscrizione di un accordo per il recupero e il riutilizzo delle serre grazie all’intervento di una ditta del territorio. Rimane urgente la previsione e l’intervento per garantire uno spazio decoroso per un campo sportivo, mentre la palestra ginnica per i circa 200 detenuti di media sicurezza è in corso di risistemazione soprattutto nelle attrezzature, grazie al supporto del volontariato esterno. Sarà operativa nei primi mesi del 2023. Progettazione ed utilizzo efficiente di cortili e spazi interni, eventualmente anche con tensostrutture o con nuovi spazi chiusi, che possano permettere di ricavare nuovi locali multiuso per le attività di socialità, ma anche a servizio delle attività formative, scolastiche, culturali e ricreative. 
 
FOSSANO – Casa di reclusione a custodia attenuata 
Capienza regolamentare dichiarata: 137. Presenza al 23 dicembre 2022: 80. 
Garante: Michela Revelli. 
 
In merito alle criticità della casa di reclusione di Fossano, si sottolinea come negli ultimi anni la Casa di Reclusione a custodia attenuata (l’unica in Piemonte) abbia vissuto una significativa stagione di progettualità e di interventi di recupero e valorizzazione degli spazi. Sono stati finanziati interventi per la conversione di spazi detentivi a sostegno delle misure come la semilibertà e gli articoli 21 per le persone ammesse al lavoro esterno o interno, in una prospettiva di espansione di queste posizioni legate ai numerosi progetti nati e cresciuti sul territorio. Sono stati avviati interventi per il recupero e riutilizzo ai fini formativi e scolastici di spazi sottoutilizzati o non utilizzati: come molti edifici storici la connessione degli spazi permette l’ampliarsi delle possibilità trattamentali. La prosecuzione della risistemazione e razionalizzazione degli spazi dedicati alle attività permetterà un’ulteriore valorizzazione della funzione trattamentale dell’istituto penitenziario a custodia attenuata situato nel centro città, con significative potenzialità per il carcere e per il tessuto sociale della cittadina. In futuro si potrà anche considerare una parziale risistemazione logistica degli uffici esistenti, in particolare nel “secondo cortile”, al fine di valorizzare e ottimizzare gli spazi dedicati al presidio sanitario regionale interno al carcere; Infine si segnalano problemi di ordine burocratico-amministrativo e la problematica connessa alle difficoltà della magistratura di sorveglianza e alle sue tempistiche.
 
SALUZZO – Casa di Reclusione ad alta sicurezza 
Capienza regolamentare dichiarata: 447. Presenza al 23 dicembre 2022: 360. 
Garante: Paolo Allemano.
 
Con riferimento al precedente Dossier delle Criticità si segnala innanzitutto come si stato effettivamente attivato un “Polo Universitario e Scolastico”: collocato nella sezione 8°, al primo piano del padiglione nuovo, costituisce un tassello positivo nell’esecuzione penale in carcere a Saluzzo, casa di reclusione ad alta sicurezza; In merito ai locali dell’ex birrificio, è stato previsto il parziale passaggio alla crescente attività del biscottificio, gestito dalla Cooperativa Voci Erranti. La Direzione in accordo con il PRAP ha recentemente presentato un progetto al finanziamento della Cassa delle Ammende per il necessario adeguamento dei locali. Se finanziato, il progetto consentirebbe l’ampliamento delle attività del biscottificio con possibilità di assunzione di altri detenuti. A questa progettazione si affiancherebbe anche la valorizzazione dell’iniziativa avviata con un orto interno: il progetto prevede l’acquisto di un essiccatore per i prodotti delle aree verdi dell’Istituto, una parte dei quali è già gestita dalla stessa cooperativa, nell’ambito del Progetto “Giust’Orto” con la coltivazione di frutta. Sono stati ultimati tutti i lavori di potenziamento delle reti digitali. Per quanto riguarda i colloqui visivi è attiva la prenotazione online da parte dei familiari su piattaforma dedicata; i colloqui da remoto e le videochiamate vengono richiesti dal detenuto e la rete infrastrutturale pare funzionare. Prosegue l’implementazione dell’attività legata alla raccolta differenziata, con l’impiego di due detenuti, con una turnazione semestrale. Rimane ancora da attivare la raccolta dell’umido dalle sezioni. Si tratta comunque di una svolta significativa per la gestione di una consistente comunità presente sul territorio comunale, sia in termini ambientali che di risparmio economico. Per quanto riguarda gli spazi significativi presenti il piano terra del nuovo padiglione, saranno disponibili per diverse attività se effettuati i lavori di adeguamento/suddivisione: è stato presentato un progetto all’attenzione della Cassa delle Ammende per lo spostamento, presso una parte di questi spazi, del laboratorio sartoria/produzione di borse. Il progetto prevede un finanziamento sia per il necessario adeguamento degli spazi che per l’acquisto di attrezzature, prevedendo anche la fase della formazione, indispensabile per implementare il numero di detenuti da inserire presso il laboratorio. Restano da realizzare gli interventi volti all’effettivo utilizzo dei locali inizialmente destinati alla cucina e alla lavanderia del nuovo padiglione, per lungo tempo dichiarati come “non disponibili” per via di un contenzioso tra l’Amministrazione Penitenziaria e la ditta appaltatrice: ora sono stati finalmente accertati come utilizzabili, ma necessitanti di lavori di adeguamento/suddivisione degli spazi. Si segnala un ritardo incomprensibile nella sistemazione dell’area colloqui, sia interna che esterna, con spazio bimbi. Un progetto finanziato da Cassa Ammende, risalente al 2017, risulta tuttora inattuato a quanto pare per mancato supporto dell’area contabile. Un’ulteriore progettazione nazionale è stata presentata per un complessivo riordino e ristrutturazione della rete bibliotecaria interna e dei suoi spazi, sparsi sui due edifici in cui si articola la struttura, con l’obiettivo di mettere in rapporto la realtà esistente seguita dal volontariato, la nuova biblioteca del polo universitario, la rete delle biblioteche civiche e rendere la biblioteca un vero e proprio polmone di attività e iniziative culturali. La sanità penitenziaria stenta ad avvalersi del salto di qualità, ottenutosi con il potenziamento infrastrutturale della rete digitale, approdando alla telemedicina per la prestazione di indagini diagnostiche di primo livello che sono evase con molto ritardo e molta sofferenza da parte dei reclusi. Nell’anno appena trascorso si è registrata una sensibile riduzione dei permessi fino al loro quasi azzeramento: i reclusi lamentano l’assenza di risposte e l’associazione “Liberi Dentro”, che gestisce una struttura, di proprietà del Comune, atta ad accogliere i “permessanti” e i loro famigliari, vede vanificato il proprio impegno e la casa risulta gravemente sottoutilizzata. Rispetto alle diverse progettualità evidenziate, che si aggiungono alle opportunità trattamentali già esistenti sotto il profilo formativo scolastico, lavorativo, culturale, ecc., si ritiene opportuno sottolineare le difficoltà che continuano a permanere presso l’istituto relative soprattutto alla carenza di personale di polizia penitenziaria e amministrativo (area contabile). Si evidenzia, altresì, la mancata nomina - ad oggi - di un Comandante assegnato stabilmente alla Casa di Reclusione ad Alta Sicurezza, che vede invece il frequente avvicendarsi temporaneo di Comandanti in missione da altri istituti.
 

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