CUNEO - "Il 70 per cento delle partite IVA è escluso dal Decreto Sostegni"

Nadia Dal Bono, presidente di Confesercenti Cuneo: "Non era forse più giusto calcolare i sostegni in base proporzionale al calo del fatturato?"

Nadia Dal Bono

13/04/2021 09:02

Purtroppo, nonostante il cambio di colore per la Granda, siamo ancora lontani dal poter intravedere la luce in fondo al tunnel. Siamo comunque fiduciosi, anche se è sempre più difficile, soprattutto per dei sostegni inadeguati da parte del Governo ed un piano vaccinale che non decolla. Ringrazio gli imprenditori che si sono resi disponibili mettendo a disposizione i loro locali e tutelando i dipendnti, ma purtroppo la loro buona volontà non basta ancora”. Con queste parole il direttore generale di Confesercenti provincia di Cuneo, Nadia Dal Bono, evidenzia una situazione ancora critica e all’insegna della precarietà per l’intero comparto imprenditoriale: “Nonostante la voglia e l’impegno per ricominciare, pare ormai chiaro che con questa gestione non si va da nessuna parte: così non si riparte. Tutte le misure messe in campo per le nostre imprese sono, ad oggi, risultate insufficienti. Il Decreto Sostegni lascia fuori dai contributi il 70% delle Partite IVA, che avevano bisogno di un contributo serio, per garantirne la sopravvivenza”.
 
Non era forse più giusto ed equo - sottolinea il direttore Confesercenti - calcolare i sostegni in base proporzionale al calo del fatturato? Non era più realistico? Ma così non è stato, purtroppo, e quindi assisteremo ad una messa a disposizione di risorse economiche che in gran parte rimarranno ferme nelle casse dello Stato e non avranno nessun effetto sul mondo delle piccole e medie imprese che rappresentiamo. Occorre fare molto di più e iniettare risorse nelle imprese, tracciandone il reale utilizzo, che sia esclusivamente destinato al sostegno in beni materiali per ogni singola attività”.
 
Ecco ciò che occorre secondo Confesercenti Cuneo: “Bisogna dare l’opportunità di posticipare la data del fine moratoria per i finanziamenti in corso poiché rimane la forte preoccupazione che alla fine di questo periodo molti saranno ancor più difficoltà e affanno nel proseguire il loro lavoro. Inoltre è fondamentale accelerare la campagna vaccinale. Le imprese ogni giorno inventano iniziative nuove, implementano i propri codici Ateco pur di aprire, sempre e comunque in sicurezza: la merce che è nei negozi va venduta e pagata. Nessuno si può permettere di interrompere il ciclo produttivo che fa di tutti noi un anello essenziale dell’intero sistema Paese”.

c.s.

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