CUNEO - "Il bando dei campi del Parco della Gioventù? Volevamo dare spazio all'attività calcistica femminile"

L'assessora allo Sport Cristina Clerico è tornata sull'argomento dopo le frizioni tra Cuneo Olmo 1905 e Comune per la gestione dell'area sportiva

Cristina Clerico

Samuele Mattio 21/09/2021 10:35

“La riserva non era in favore di una società di calcio femminile, ma dell’attività calcistica femminile”. Così l’assessora allo Sport Cristina Clerico ha risposto all’interpellanza presentata ieri - lunedì 20 settembre - dal consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Garnero sull’affidamento della gestione dei campi del Parco della Gioventù, chiarendo le intenzioni dell’amministrazione.
 
Com’è noto la questione è stata oggetto di frizioni tra l’A.C. Cuneo 1905 Olmo e il Comune: dopo l’iniziale manifestazione d’interesse la società di Piccapietra non ha partecipato al bando per l’affidamento scaduto lo scorso 20 agosto, che al 99,9% verrà assegnato alla squadra di calcio femminile Freedom F.C., presieduta da Danilo Merlo (lo 0,1% di incertezza è dato dal fatto che la procedura negoziata è ancora in corso, ma la società è l’unica concorrente).
 
Secondo il sodalizio del presidente Mauro Bernardi il testo del bando pubblicato in estate presentava “anomalie molto penalizzanti”. In una conferenza stampa convocata lunedì 30 agosto il direttore sportivo Valter Vercellone e il vicepresidente Riccardo Andreis avevano messo mirino alcune frasi contenute nel capitolato: “L’impianto è riservato in via prioritaria all’avvio e alla promozione dell’attività sportiva calcistica femminile”. E ancora: “Con una riserva di utilizzo pari ad almeno 10 ore settimanali nella prima stagione sportiva 2021/22 e pari ad almeno 20 ore settimanali nella seconda stagione sportiva 2022/23, precisando che le ore sono da distribuire nei giorni e negli orari richiesti dalle fruitrici”. Insomma, se il Cuneo avesse partecipato e vinto si sarebbe trovato a dover cedere il passo alle squadre del calcio femminile - specie negli orari più frequentati (dalle 17 in poi) -, un handicap gestionale non da poco. Questo sempre nell’ipotesi che Bernardi e i suoi fossero riusciti ad aggiudicarsi il bando, perché Andreis aveva anche sottolineato quanto l’assegnazione dei punteggi sull’anzianità delle squadre fosse quantomeno ‘morbida’ nei confronti della neocostituita Freedom FC: “Dieci punti a una società come la nostra con una storia quarantennale e cinque per una società appena costituita”. 
 
Pur senza entrare nei dettagli, ieri sera l’assessora Clerico ha risposto alle critiche dei dirigenti sportivi, poi riprese da Massimo Garnero nel testo della sua interpellanza, spiegando che l’intenzione dell’amministrazione era quella di riservare la struttura all’attività femminile, di qui l’indirizzo del bando: “Nessuno ha inteso tagliar fuori chicchessia - ha chiarito -: si è costruito un bando che volesse garantire il ritorno in città di un’attività che avevamo perso (il calcio femminile n.d.r.) nel pieno espletamento di quella funzione di rimozione delle barriere e degli ostacoli che l’articolo 3 della Costituzione consegna a tutti gli enti pubblici”.
 
“È ovvio che la lettura che è stata data da un’altra parte del mondo calcistico cuneese (evidente il riferimento ai vertici dell’A.C. Cuneo 1905 Olmo) sia rispettabile e legittima, ma non la condivido perché l’impostazione che noi avevamo dato era un’altra” ha aggiunto la Clerico. 
 
L’assessora ha poi ricordato l’impegno dell’amministrazione nell’andare incontro alla società di via della Battaglia per l’uso dello stadio F.lli Paschiero: “Per consentirne l’utilizzo al AC Cuneo Calcio Olmo 1905 quest’amministrazione ha fatto una riduzione possente delle tariffe, anche perché crediamo nel lavoro con i giovani”. In chiusura l’appello alla collaborazione: “Invito tutto il mondo sportivo cuneese a lavorare in sinergia e confido che anche il calcio apicale, possa trovare il modo migliore per dialogare e utilizzare al meglio gli spazi, che non sono pochi”.

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