CUNEO - Il carcere del Cerialdo saluta il suo direttore: ''A quando un benvenuto?''

Il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano: ''In Piemonte sette direttori per quattordici sedi, non è sostenibile''

27/11/2020 15:24

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal garante regionale dei detenuti del Piemonte Bruno Mellano.
 
Desidero esprimere, anche pubblicamente, un caldo augurio a Giorgio Leggieri, direttore della Casa Circondariale di Cuneo, a lungo direttore a Saluzzo, che si appresta ad assumere il nuovo, prestigioso incarico di Direttore della Casa di Reclusione di Milano Bollate. Cuneo si conferma sede feconda di dirigenti destinati a importanti incarichi in istituti penitenziari ad alta capacità trattamentale: così come ora Leggieri a Bollate, anche il precedente Direttore del Carcere di Cuneo, Claudio Mazzeo, venne destinato a Padova “Due Palazzi”, sede di un altro istituto all'avanguardia, fucina tra l’altro di “Ristretti Orizzonti”, rivista e sito di cultura e informazione dal carcere e del carcere. Per il Piemonte si tratta di una perdita che va ad aggravare una situazione già di per sé difficile: sono solo 7 i direttori operativi nei 14 Istituti penitenziari piemontesi (più Aosta, che è un aggregato della Regione) e diversi di loro sono responsabili di due o più carceri. Lo stesso dott. Leggieri in passato ha tuttora la responsabilità degli istituti di Cuneo e Aosta, così come la dott.ssa Giuseppina Piscioneri deve gestire contemporaneamente le Case di Reclusione di Alba e Saluzzo, mentre la dott.ssa Assuntina Di Rienzo somma le competenze della Direzione della Casa di Reclusione a custodia attenuata di Fossano e la vice Direzione della Casa Circondariale di Torino! A ciò, si aggiunga la carenza strutturale ed endemica dei ruoli intermedi della Polizia penitenziaria e la cronica mancanza di educatori: urgono soluzioni che restituiscano al sistema penitenziario piemontese le professionalità necessarie, indispensabili. L’ultimo concorso per dirigenti risale addirittura al 1997, mentre quello finalmente indetto lo scorso anno per 45 posti da direttore è le prove d’esame sono già state rinviate al prossimo gennaio per l’elevato numero di candidati (12.000) e si prevede che i tempi per reclutare i nuovi direttori si allunghino di almeno due anni, rispetto al calendario inizialmente previsto. Una situazione obiettivamente insostenibile, in generale per il Paese ma in particolar modo per il Piemonte e che ho sottoposto al capo del DAP, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, e che si va cronicizzando sempre più. Anche il Presidente, Alberto Cirio, e la Regione Piemonte sono stati resi edotti dei problemi dell’Amministrazione penitenziaria piemontese: a questo proposito sono da tempo convinto che occorra sollecitare l’Amministrazione penitenziaria centrale a prevedere concorsi o chiamate di personale su base territoriale, se non regionale almeno distrettuale (il nostro PRAP è competente per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta), e vincolare l’assunzione dei nuovi futuri dirigenti e in generale del personale a un periodo di servizio significativo ed effettivo nella sede per cui si è presentata la candidatura per evitare inconvenienti come la cronica difficoltà del nostro territorio a reperire le professionalità necessarie. il bisogno di nuove figure dirigenziali è sempre più urgente, dunque uniamo ai migliori auguri per chi se ne va anche il convinto auspicio di poter dare presto, prestissimo il benvenuto a nuovi professionisti capaci, motivati e determinati a confrontarsi con la realtà piemontese per rendere effettive le previsioni dell’art. 27 della Costituzione sul senso e le finalità delle pene.

c.s.

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