CUNEO - Il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune: "Consolidiamo la gestione pubblica in provincia di Cuneo"

Intanto il governo nazionale sembra voler introdurre limitazioni agli Enti Locali che vogliono erogare in autoproduzione

Redazione 29/11/2021 10:28

 
Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Cuneese Acqua Bene Comune.
 
Nell’estate appena trascorsa il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune ha portato avanti un intenso lavoro di condivisione/confronto con gli attori che sul territorio sono impegnati a portare avanti il percorso di subentro del gestore unico totalmente pubblico Cogesi alle vecchie gestioni miste e private.
 
Abbiamo incontrato il presidente ed il direttore di Egato4 Cuneese, i vertici di Sisi ed Acda ed il presidente di Cogesi. Ora abbiamo chiesto un incontro al presidente della Provincia Federico Borgna. Se da un lato siamo sempre più convinti della bontà della scelta, definitivamente formalizzata nel 2019, per la gestione pubblica in tutta la provincia, dall’altro ci preoccupa la lentezza con la quale il subentro procede. Infatti se è vero che tutte le aziende pubbliche presenti sul territorio operano ormai da tempo in sintonia all’interno di Cogesi e che è andato a buon fine il subentro ad Ireti, purtroppo nelle zone prima gestite da Alpiacque, Alse e Tecnoedil, i sindaci non hanno dimostrato la stessa solerzia nel voler definire il modo con cui entrare a fare parte di Cogesi.
 
Non solo, ma da mesi è in corso un tavolo di confronto richiesto dal sindaco di Alba, Bo, con il presidente della Provincia Borgna, appunto per definire tali modalità. Era stato annunciato il documento finale già in piena estate, ma poi pare che il sindaco Bo, notoriamente scettico sulla gestione pubblica, a settembre abbia fatto nuove richieste. Questo è appunto il motivo per il quale abbiamo chiesto l’incontro di chiarimento al presidente Borgna.
 
Intanto il governo nazionale, impegnato a definire nuove norme legate al PNRR, ad inizio novembre ha rilasciato un Disegno di Legge (detto Concorrenza) che all’art. 6 sembra voler introdurre nuove e pesanti limitazioni agli Enti Locali che vogliono erogare in autoproduzione (in house providing) i servizi pubblici locali. L’affidamento approvato nel 2019 mette la provincia di Cuneo al riparo da colpi di coda in quanto il provvedimento non potrà essere retroattivo. All’interno dell’articolo vengono però previsti stringenti controlli della economicità, efficacia ed efficienza delle gestioni in house in essere che verrebbero affidati alla autorità di regolazione del mercato (ARERA) che ha sicuramente posizioni diverse dalla pubblica amministrazione.
 
Per contrastare questa deriva che va pesantemente contro il voto referendario del 2011, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha preso immediatamente posizione ed ha organizzato una prima manifestazione di protesta molto partecipata, lo scorso 20 novembre a Napoli.
 
Contemporaneamente su tutto il territorio nazionale è stata lanciata una campagna indirizzata ai consigli comunali perché adottino un ordine del giorno contro queste misure. Anche a Cuneo il comitato ha trasmesso a tutti i sindaci la proposta di ODG accompagnata dalla documentazione relativa. Ad oggi l’ODG è già sdtato presentato nei comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Vernante e Vignolo.
 
Ci auguriamo che anche le altre amministrazioni locali del cuneese vogliano prontamente dare atto all’azione.

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