CUNEO - Il Comitato per la Tutela di Piazza Europa: 'L'assessore Serale come Aristotele'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del sodalizio, che attacca pubblicamente l'amministratore

Comitato per la tutela di Piazza Europa 04/03/2019 09:00

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per la Tutela di Piazza Europa.

Il filosofo Aristotele, nell’antica Grecia, usava discutere di filosofia ed insegnare sotto un portico, passeggiando. Da questo nasce la scuola peripatetica. Durante il Consiglio Comunale del 25 febbraio abbiamo ascoltato l’Assessore Serale affermare:” …il lavoro dei comitati di quartiere si fa sulla piazza…Tutte quelle che sono le lamentele, i suggerimenti, i chiarimenti che vengono chiesti dai nostri cittadini si fanno incontrandoli sulla strada “.
 
 Dunque l’Assessore si ispira alla modalità aristotelica e propugna la democrazia peripatetica. Non abbiamo capito niente! Non solo noi irrilevanti comitati, ma non hanno capito neppure le consigliere Menardi e Cina, né i consiglieri Lauria e Sturlese. Nessuno ha capito, che ci vuole un altro approccio per farsi ascoltare.
 
Allora cerchiamo di seguire le indicazioni dell’assessore: usciamo dal noioso luogo istituzionale e proviamo ad aspettarlo all’uscita dal palazzo comunale, parliamogli accompagnandolo al riparo degli accoglienti nostri portici, secondo la migliore tradizione della democrazia peripatetica.
Vediamo di farlo con un tono leggero e discorsivo, “piacevole” come a lui piace. Preghiamo il consigliere Sturlese di non accennare a sedi di comitati di quartiere come luogo dove svolgere attività socializzanti per costruire la comunità, la consigliera Menardi eviti di parlare bruscamente di progettare una città pulita, accogliente e solidale, la consigliera Cina non proponga di dare la parola ai comitati di quartiere nelle commissioni o di bilanci partecipati, e il consigliere Lauria si astenga dall’evocare programmi elettorali che promettono l’ascolto di tutti i cittadini.
 
Sospettiamo che nell’Assessore Serale, sostenitore della piacevolezza della comunicazione en plain air e delle virtù della democrazia peripatetica, alberghi un’anima poetica: non turbiamola affrontando bruscamente argomenti impegnativi che potrebbero provocare, in lui, un istintivo rifiuto e facendo correre, a noi, il rischio di essere (poco poeticamente) mandati …. a spasso. Sempre nella migliore tradizione della democrazia peripatetica.

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