CUNEO - Il Consiglio comunale del capoluogo appiana le divergenze: sì alla ferrovia Cuneo-Mondovì, no alla ciclabile

Le opposizioni chiedevano di opporsi al progetto del Comune di Beinette per lo smantellamento di parte del tracciato: ok dalla maggioranza, ma si aprirà un tavolo

Andrea Cascioli 28/07/2020 07:24

 
Si è chiuso con una - faticosa - approvazione in Consiglio comunale di Cuneo il voto sull’ordine del giorno presentato da Cuneo per i Beni Comuni, Cuneo città d'Europa e Grande Cuneo e l’analoga mozione del Movimento 5 Stelle e di Beppe Lauria, entrambi relativi al ripristino della ferrovia Cuneo-Mondovì.
 
L’oggetto del contendere era la ormai nota proposta avanzata dal sindaco di Beinette Lorenzo Busciglio di trasformare un tratto della linea ferroviaria in una pista ciclabile: proposta che il Comune da lui amministrato ha iniziato a portare avanti con uno studio di fattibilità e sulla scorta di una forte disillusione circa la possibilità che il tracciato di 33 km a binario singolo, chiuso dal 2012, venga riattivato.
 
L’Agenzia per la Mobilità piemontese in effetti non sembra credere alla possibilità di una ripresa dei collegamenti tra la prima e la quinta città della provincia (Mondovì e Cuneo insieme, giova ricordare, sommano oltre 78mila abitanti, senza contare quelli degli altri quattro comuni attraversati e del circondario). L’assessore regionale ai Trasporti, l’astigiano Marco Gabusi, ha del resto già fatto rintoccare la campana a morto in un’intervista di pochi giorni fa con La Stampa: “Non posso illudere le persone che i treni torneranno a circolare su una tratta che era quella con meno utenti tra le quattro chiuse nel 2012”.
 
Le opposizioni consiliari cuneesi però non ci stanno e sostengono che la questione dolente dei costi sia malposta da chi non crede alla ferrovia: “Non si considera la possibilità di un’integrazione modale con i bus, né la possibilità di assorbire gli incrementi di traffico che ci sono stati lungo la strada provinciale. Senza contare il fatto che il capoluogo avrebbe migliori collegamenti anche con la linea per Savona e la Liguria” ha fatto notare Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni. Secondo Beppe Lauria inoltre “ci dimentichiamo di considerare i costi dell’attuale servizio sostitutivo che per giunta è molto meno completo del treno”.
 
Ma in ballo ci sono in realtà questioni ben più ampie rispetto alle quali queste considerazioni rischiano di scivolare sui proverbiali ‘conti della serva’: “Questa città - ha ricordato ancora Lauria - ha scommesso, tramite il MIAC e altri poli logistici come la Michelin, di essere il futuro retroterra del porto di Savona-Vado Ligure”, ovvero di un’infrastruttura che solo un anno fa ha concluso per il nuovo terminal contenitori Vado Getaway un investimento da 450 milioni (il più ingente in ambito portuale in Italia da decenni, finanziato al 50% da capitali cinesi), con l’obiettivo di collegare il Mediterraneo al Medio Oriente e all’India. Per questo, ha osservato Sturlese, “occorre una visione non ristretta al bilancio attuale delle Ferrovie dello Stato, che contempli i costi e benefici di lungo periodo”. “Se permettiamo che questo collegamento venga meno - ha ammonito infine Lauria - avremo meno possibilità di rivendicare un ruolo centrale alla città di Cuneo”.
 
Dalla maggioranza si è levata la voce di chi si schiera senza mezzi termini con questa rivendicazione, in testa l’assessore ai Trasporti Mauro Mantelli che ha tagliato corto: “L’obiettivo è realizzare un collegamento tra le sette sorelle: la proposta di chiudere la Cuneo-Mondovì è contraria a questo indirizzo strategico ed è giusto che il Comune si faccia promotore di un’opposizione a una scelta davvero miope”. Ma c’è stato anche chi, come il capogruppo di Centro per Cuneo Luca Pellegrino, è apparso più possibilista riguardo all’opportunità di lasciare la strada ferrata al suo (mesto) destino: “La ferrovia ha vantaggi ma anche svantaggi, a cominciare dal costo di adeguamento della linea che non è elettrificata. Dobbiamo anche pensare che alcune stazioni, come Margarita e Pianfei, si trovano a chilometri dai paesi e rendono il servizio meno comodo rispetto alle alternative”. Pellegrino ha quindi colto l’occasione per proporre - con un emendamento a nome della maggioranza - l’attivazione di un tavolo con le altre amministrazioni comunali interessate, la Regione e l’Agenzia per la Mobilità regionale, al fine di comprendere “se questa tratta ferroviaria è ancora importante”: “Il senso del tavolo di confronto non è mandare su un binario morto questa mozione, ma è il contrario” ha assicurato il sindaco Federico Borgna alle opposizioni.
 
Dopo il passaggio in conferenza dei capigruppo, la proposta emendata dalla maggioranza è stata approvata con 26 voti favorevoli e un astenuto: il Comune di Cuneo - ribadendo la sua contrarietà all’ipotesi della ciclabile su tracciato ferroviario - si è così impegnato ad attivare un tavolo con le altre amministrazioni cittadine interessate, per poi coinvolgere in un secondo tempo la Regione. Si spera di presentarsi a Torino, ha chiarito Sturlese, “da una posizione di forza”, cioè avendo appianato le divergenze tra un comune e l’altro circa il destino della Cuneo-Mondovì. Ma sarà davvero così?

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