CUNEO - Il Consiglio delle Autonomie Locali del Piemonte è favorevole al superamento dei campi nomadi

L'obiettivo della Regione, che costituirà con il Cal un tavolo tecnico dedicato, è arrivare a costruire aree di sosta controllate

Redazione 16/12/2019 14:09

L'assessore regionale Fabrizio Ricca costituirà con il Consiglio delle Autonomie Locali del Piemonte un tavolo tecnico di confronto per affrontare, insieme ai Comuni che oggi ospitano i campi autorizzati, i problemi legati al superamento dei campi nomadi per arrivare a costruire aree di sosta controllate. Il Consiglio delle Autonomie Locali, che riunisce i rappresentanti degli enti locali piemontesi e che si è riunito venerdì 13 dicembre con la presidenza di Davide Crovella e la presenza degli assessori al Bilancio Andrea Tronzano e alla Sicurezza Fabrizio Ricca, ha dato parere favorevole all'unanimità al disegno di legge n. 61 "Norme in materia di regolamentazione del nomadismo e di contrasto all'abusivismo", specificando la necessità di costituire "un tavolo di concertazione presso l’assessorato competente, con le associazioni rappresentative degli enti locali, al fine sia di valutare le soluzioni alle criticità e le problematiche operative, economiche, sociali e di ordine pubblico che impattano sui Comuni su cui insistono i campi nomadi, sia di predisporre protocolli con le prefetture e le questure sulle modalità di intervento per il controllo e il monitoraggio dei campi di transito".
 
Il Cal ha dato anche parere favorevole al Documento di Economia e Finanza. In particolare, approvando il Defr 2020-2021 il Consiglio delle Autonomie Locali ha messo l'accento su alcune necessità legate alle esigenze dei piccoli Comuni, soprattutto quelli montani: il finanziamento delle funzioni delegate alla Province e alla Città Metropolitana in seguito della mancata attuazione della riforma costituzionale, la distribuzione dei canoni idrici, l'esercizio associato delle funzioni comunali, il riodino della rete ospedaliera con riguardo alle distanze tra i comuni montani e gli ospedali, il sostegno ai piccoli Comuni che organizzano servizi di trasporto verso le zone marginali, un maggior supporto al volontariato della protezione civile, la gestione delle risorse idriche con invasi di dimensioni ridotte, la creazione di piccole reti di teleriscaldamento, la valorizzazione dell'agricoltura di montagna, l'installazione di nuovi ripetitori per la televisione e la telefonia mobile e anche piani di formazione per i giovani che intendano rimanere nei territori rurali e strumenti per la fiscalità di vantaggio per le imprese commerciali nei comuni montani. 

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