CUNEO - Il “controbilancio” di Giancarlo Boselli: “Le scelte sul Pnrr? Cuneo non sa individuare le priorità”

Il capogruppo di Indipendenti rilegge l’ultimo anno di mandato: “La giunta ha fatto anche cose positive, ma arranca sempre di più nell’ordinaria amministrazione”

Redazione 08/04/2024 18:00

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale cuneese Giancarlo Boselli:
 
A pochi mesi dal secondo anno di questo mandato amministrativo, l’analisi e la discussione del Rendiconto di Bilancio 2023 ci consente di fare il punto sui risultati fin qui ottenuti dal governo della città. Il nostro approccio critico non vuole disconoscere i meriti della giunta che ha fatto anche molte cose positive ma che, purtroppo, inizia sempre più ad arrancare anche nell’ordinaria amministrazione, mentre su una serie di questioni fondamentali che pesano come macigni sul futuro della città, è completamente paralizzata e non è riuscita nel corso del 2023 a dare risposte concrete. Vediamo più nel dettaglio.
 
Il primo obiettivo dichiarato della maggioranza e cioè la costruzione del parcheggio sotterraneo in Piazza Europa è fallito e ad oggi il progetto di restyling del sagrato per una cifra disponibile in bilancio di 6.500.000 € che prevede l’abbattimento dei 10 centri non è ancora stato presentato. Nulla di fatto sui parcheggi di testata (neanche il Campidoglio), idem per quanto riguarda un parcheggio di pertinenza in piazza Martiri della libertà che da vent’anni attende un intervento di restyling. Così come nulla è stato fatto per il recupero di fabbricati pubblici nel quartiere di Cuneo centro a partire dallo Stadio, ai bagni pubblici e all’ ex teatro Gil che avrebbero contribuito alla rigenerazione della zona. Nessun risultato ottenuto per rompere l’isolamento della città, con la situazione del traforo del Tenda che è sempre più grave e quella della linea Cuneo Nizza gravissima, mentre la Cuneo Torino non ha ottenuto miglioramenti.
 
La scelta di spostare l’ospedale Santa Croce dall’altipiano alla frazione Confreria, rischia di infliggere un duro colpo all’economia dell’altipiano, al commercio e alla ristorazione in particolare, oltre al conseguente deprezzamento degli alloggi. A tutt’oggi comunque, il nuovo ospedale resta al punto zero, in quanto la scelta di farlo costruire al privato attraverso il partenariato pubblico privato allunga i tempi della realizzazione dell’opera con costi maggiori rispetto alla possibilità di finanziarlo attraverso i fondi pubblici. Inoltre, la Sindaca, ha accettato senza discuterle, tutte le indicazioni imposte a senso unico dalla Regione Piemonte. Ad oggi poi non esiste il piano della viabilità e del traffico per la zona che dovrebbe ospitare il nuovo nosocomio e su cui si scaricherà pesantemente l’afflusso di migliaia di veicoli. La scelta di accettare l’insediamento di altri nuovi grandi centri commerciali sta poi penalizzando pesantemente il commercio e le sue attività di prossimità.
 
Le società partecipate non seguono, come dovrebbero, strategie indicate dall’amministrazione, socio di riferimento e sono lasciate a se stesse, con risultati estremamente negativi se non disastrosi. Per quanto riguarda il Miac in particolare il trend del suo deficit ci fa ribadire la necessità di sciogliere la società e recuperare i beni disponibili residui al patrimonio comunale. Scarsi i risultati della società delle farmacie comunali (media di 34 mila euro di utili per singola farmacia), che richiedono spiegazioni chiare e concrete urgenti. Difficili e tese le situazioni della società dell’acqua ACDA, penalizzata da un mancato finanziamento di 15 milioni di euro, un fatto grave e pesante che ha delle precise responsabilità nell’azione dell’autorità d’ambito. Il CSA continua in una gestione che scarica le sue tensioni finanziarie sugli utenti. Su ACSR e Cec influirà pesantemente la scelta del Comune di costruire il Biodigestore di dimensioni sovradimensionate che farà pesare l’aumento dei deficit sui prezzi delle bollette ai cittadini. Serve più chiarezza in una gestione che non si è ancora adeguata alla necessaria trasparenza, al metodo e alle regole di governo delle moderne società di mercato partecipate dal pubblico.
 
Completamente respinta la necessità di revisione del piano regolatore generale che necessità invece di essere affrontata con urgenza, per riequilibrarlo alle nuove esigenze del comune, improntate a maggior sensibilità ambientale e al risparmio del suolo a fronte di più investimenti per il recupero di fabbricati pubblici e privati. La politica di bilancio soffre di un aumento spropositato della spesa corrente che la porta verso uno squilibrio finanziario sempre più accentuato e vicino nel tempo. Il limite dell’indebitamento è stato rispettato ma l’incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti è passato dallo 0,29 % del 2021 allo 0,41 % del 2022 fino allo 0,49 % nel 2023. Dai 9.289.000 € del 2021 ai 10.803.000 € del 2023. Con gli oneri finanziari passati dai 695.000 € del 2021 ai 1.465.000 € del 2023. Non buono l’indice di capacità di programmazione, 63,88 % che evidenzia anche una più generale difficoltà di programmare il futuro del Comune in tutti i suoi settori. Gli accantonamenti ai fondi rischi ed ai fondi spese future ammontano a complessivi € 1.357.972 € e appaiono sottostimati. Così anche per la composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità.
 
Il peso delle mancate valorizzazioni del patrimonio comunale è sempre più evidente in quanto gran parte di esso è in abbandono e improduttivo, mentre proprio nella cattiva gestione della componente che potrebbe produrre reddito, arrivano perdite gravi dovute anche allo scandalo tettoia Vinaj e allo scarso rendimento della caserma Cantore e dell’eredità Ferrero. Gravi i tentativi di vendere a prezzi vergognosi sia gli appartamenti di quest’ ultima in Corso Dante che palazzo Chiodo. Le scelte fatte anche per quanto riguarda le ingenti risorse investite attraverso il PRR evidenziano l’incapacità di individuare priorità alte più utili nel recupero di patrimonio, come anche la vicenda dell’ex provveditorato gli studi ha dimostrato. La scarsa cura dei parchi e del verde pubblico sono ormai sempre più evidenti, così come la mancanza di manutenzione alle strade e ai marciapiedi e dei portici.
 
Il settori della cultura e dello sport in particolare risentono di un calo di risultati sempre più forte che segnano ancora una volta i punti deboli della città che dovrebbe essere riferimento del territorio vasto. Discorso a parte merita la vicenda di Fondazione Cassa di Risparmio Cuneo che ormai ha un peso determinante sulla vita della nostra collettività per il prezioso apporto di risorse al territorio e nella quale la nostra città, rischia di non avere più un peso adeguato alla sua importanza. È proprio il ruolo di capoluogo di provincia che ormai da anni viene messo in discussione nei fatti e sul quale l’attuale amministrazione nulla ha fatto e nulla sembra in grado di fare per dare una netta inversione di tendenza. Merita di essere ripresa la questione dell’ordine pubblico e della sicurezza e del disagio sociale e dell’assistenza. L’esigenza di una riforma della polizia locale è una necessità sempre più forte. Servono più investimenti per la sua modernizzazione, perché in assenza di implementazione di ulteriori organici, mezzi e orari più ampi con servizi notturni di routine premiati con i dovuti incentivi e più indennità, si limita il suo pieno apporto alla politica complessiva delle Forze dell’ordine sul territorio.
 
L’assenza di un progetto preciso e più efficace per le politiche di integrazione dei migranti fa aumentare le criticità, soprattutto nelle aree della città che vivono maggiormente il fenomeno e che non hanno mai visto soddisfatte le esigenze più volte sollecitate di avere a disposizione operatori di strada professionali e la necessaria assistenza di supporto di zona. Si registra una preoccupante aumento della pressione fiscale generale che solo molto parzialmente risponde a un miglioramento dei servizi. Infine i servizi di stampa e comunicazione del Comune, con aumenti di costi di un certo rilievo, non rispondono ancora alla indicazione di legge di rappresentare, non solo le iniziative e le posizioni del Sindaco e della Giunta ma anche dei Gruppi Consiliari di maggioranza e opposizione.
 
 
Giancarlo Boselli, capogruppo di Indipendenti e membro della Commissione Consiliare Bilancio

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