CUNEO - Il Covid non ha fermato i giovani imprenditori: nel 2020 aperte 909 nuove imprese guidate da under 35

Nel Cuneese il tasso di crescita rispetto all'anno precedente è dell’8,9%. Gola: "Rappresentano il futuro della nostra economia"

Redazione 19/04/2021 15:03

A fine 2020 sono 5.880 le imprese giovanili iscritte nel Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo e costituiscono l’8,9% delle attività aventi sede legale sul territorio provinciale. Quanto alla rappresentatività, l’imprenditorialità giovanile vede una buona presenza di imprese femminili (29,2%) e di nazionalità straniera (14,8%). Questa è la fotografia del tessuto imprenditoriale under 35 della provincia Granda messa a fuoco dall’analisi dei dati di InfoCamere.
 
"Sono poco meno di mille i giovani che, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, hanno scelto di fare impresa nel 2020 entrando da protagonisti nel mondo del lavoro – sottolinea il presidente Mauro Gola. Queste realtà, seppur di piccole dimensioni e poco strutturate, contribuiscono a disegnare il futuro della nostra economia, rappresentano un tassello importante nella diffusione dell'innovazione e della sostenibilità ambientale, tematiche strategiche alle quali le giovani generazioni guardano con grande interesse e sensibilità. Inoltre, il ruolo di questi giovani capitani d’impresa è determinante per assicurare il ricambio della base produttiva". 
 
Nell’anno da poco concluso il Registro imprese camerale ha contato la nascita di 909 iniziative imprenditoriali guidate da giovani con meno di trentacinque anni. Sono invece 363 quelle che, nello stesso periodo, hanno cessato la propria attività. Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato un saldo positivo pari a 546 imprese.
 
Nel Cuneese il tasso di crescita delle imprese amministrate da giovani è dell’8,9%, di poco inferiore rispetto a quello piemontese (10,0%) e nazionale (9,2%). Le 5.880 imprese giovanili cuneesi rappresentano il 15,5% delle 37.875 realtà guidate da giovani registrate in Piemonte. 
 
Nel 98,5% dei casi si tratta di micro imprese, ovvero aziende con un numero di dipendenti inferiore alle dieci unità: se, infatti, il tessuto provinciale è costituito in maggioranza da micro, piccole e medie imprese, questi dati evidenziano come il sottodimensionamento sia anche più diffuso tra le giovani realtà.

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