CUNEO - Il cuneese Giorgio Marengo tra i nuovi cardinali voluti da papa Francesco

Non ha ancora compiuto 48 anni ed è il più giovane tra i porporati di prossima nomina. Missionario in Mongolia, è prefetto apostolico a Ulan Bator dal 2020

a.c. 29/05/2022 17:22

C’è un cuneese tra i ventuno nuovi cardinali che papa Francesco nominerà il prossimo 27 agosto, in occasione dell’ottavo concistoro dall’inizio del suo pontificato.
 
È monsignor Giorgio Marengo, nato nel capoluogo della Granda il 7 giugno del 1974 e torinese d’adozione. A 48 anni non ancora compiuti è il più giovane tra i futuri porporati. Un’ascesa da enfant prodige della Chiesa cattolica, quella del prelato che l’8 agosto 2020 era già divenuto il più giovane vescovo italiano (lo è rimasto per pochi mesi, fino alla nomina episcopale di Christian Carlassare a Rumbek, in Sudan).
 
In gioventù Marengo ha fatto parte degli scout e praticato scherma. Diplomatosi al liceo classico Cavour di Torino, ha frequentato i corsi filosofici della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale dal 1993 al 1995 e poi quelli di teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dal 1996 al 1999. Il 24 giugno 2000 emette la professione dei voti per i missionari della Consolata, un anno dopo, il 26 maggio 2001, viene ordinato sacerdote nella chiesa del Beato Giuseppe Allamano dal cardinale e arcivescovo di Torino Severino Poletto.
 
La sua attività pastorale si è legata alla Mongolia, il Paese dove è stato inviato missionario (primo tra quelli del suo ordine) dopo l’ordinazione sacerdotale. Qui è divenuto titolare della parrocchia di Maria Madre della Misericordia ad Arvajhėėr, una città di ventimila abitanti a 350 chilometri dalla capitale Ulan Bator. Dal 2016 fino alla nomina episcopale è stato anche consigliere regionale dell’Asia e superiore dell’ordine dei missionari della Consolata per la Mongolia.
 
Il 2 aprile 2020 papa Francesco lo ha nominato prefetto apostolico di Ulan Bator e vescovo titolare di Castra Severiana. Lo stesso anno ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel santuario della Consolata dal cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Coconsacranti erano l’arcivescovo metropolita di Torino Cesare Nosiglia e l’arcivescovo emerito Poletto. 

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