CUNEO - Il fenomeno SpurgatoCN: insulti, sfottò e lezioni di giornalismo, ma rigorosamente in forma anonima

La pagina Facebook 'satirica' (in crisi di idee) ci accusa di aver copiato: ecco com'è andata davvero

Samuele Mattio 19/10/2021 13:44

 
Conobbi ‘Spurgatocn’ il 23 novembre 2017 a Mondovì. L’occasione fu un incontro con esperti di comunicazione in cui il Nostro era tra gli ospiti. L’elenco dei relatori era di tutto rispetto -  tra gli altri c’era il social media manager de “Il Fatto Quotidiano”, Vincenzo Russo - e partecipai nell’ottica di una crescita professionale. Inoltre avevo l’opportunità di scoprire il volto di una delle novità più divertenti del web locale. Uao.
 
Nell’occasione scambiammo anche quattro chiacchiere - c’era anche l’allora ‘deputata semplice’ Fabiana Dadone, che poi diventerà ministro - e alla fine del convegno pensai di fare un pezzo sulla presenza di ‘Spurgato’. D’altronde era la sua prima apparizione pubblica e vista la sua popolarità crescente in molti erano curiosi di conoscerne l’identità. Così feci, ignaro di provocare in lui un turbamento tale che lo portò a tempestarmi di messaggi e telefonate, chiedendomi di rimuovere il suo nome dall’articolo.
 
Non ci pensai molto. Cuneodice era agli inizi e non era certo mia intenzione danneggiare nessuno, dunque acconsentii di buon grado, anche se mi sfuggiva il motivo per il quale si fosse esposto pubblicamente se non voleva essere riconosciuto. Nei giorni successivi ci ripensai e mi venne più di un dubbio, d’altronde non avevo fatto null’altro che riportare ciò che era avvenuto in una conferenza pubblica, ma pace, avevo altro a cui pensare. Certo mi lasciava perplesso che quest’Elena Ferrante di noi altri facesse battute, alcune riuscite altre meno, su tutto e tutti e poi tenesse così tanto alla sua privacy. Le volte in cui gli riescono meno sono sempre di più, tant’è che spesso e volentieri è costretto a tornare sui suoi passi, cancellando i suoi post ‘irriverenti’ quando sente odore di querela. Passano gli anni e le battute sono bene o male sempre le stesse. Siamo partiti da “Un euro per un panino” e dal Sindaco non vedente, per arrivare ai liguri e a quelli di Bra, passando per la tiritera sulla bagna cauda. Le idee scarseggiano e al nostro ‘Spurghy’ cresce il senso civico e va in piazza con le Sardine. Nel frattempo Barba Gianetu dev’essere invecchiato male e allora inizia il Bete’s Got Talent, dove ogni settimana il nostro coraggioso satiro prende notizie qua e là per la provincia aggiungendoci una battutina (anche se spesso si tratta di casi paradossali che fanno sorridere da sé).
 
Tutto questo fino all’altro giorno, quando prendendo spunto da un giornale online di cui non faremo il nome (TargatoCn), sul quale era stata ospitata la consueta litania dei ristoranti e degli alberghi senza personale “perché nessuno vuole lavorare nei fine settimana”, Spurgato ha finalmente un’iniziativa degna di nota e invita chi lo segue a segnalare casi di lavoro nero o sottopagato. Molto bene, d’altronde Herman Hesse diceva che anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora esatta. Un nostro giornalista lo interpella chiarendo da subito l’intenzione di scrivere un articolo sul tema e gli chiede i contatti dei ragazzi e delle ragazze che hanno denunciato alcune situazioni al limite della legge e della decenza. Lui si rende disponibile e collabora, tant’è che il ‘nostro’ Andrea Dalmasso viene contattato da molti giovani che vogliono raccontare la loro storia. Li sente uno per uno e ieri sera, lunedì 18 ottobre, esce l’articolo sui casi di sfruttamento in zona, intitolato: “Ai giovani manca olio di gomito? I cuneesi che si affacciano al mondo del lavoro dipingono un'altra realtà”.
 
Stamattina quel brillantone di Spurgato - che da tempo si diverte a far passare i giornalisti locali come degli ebeti, tant’è che l’altro giorno in un commento ci ha definiti “scimmie che battono su una tastiera” - ha riportato il nostro articolo corredato da una frase che ci ha lasciati di stucco, rincarando poi la dose nei commenti: “Dopo aver scoperchiato il vaso di Pandora qualche giorno fa sulla questione giovani sfruttati (specialmente) nella ristorazione, il giornale locale Cuneodice.it ha preso la palla al balzo e ha deciso di usare le mie testimonianze per fare un articolo sulla questione. Praticamente ho fatto giornalismo per loro e sono stati pure così carini da (non) ringraziarmi nell'articolo (censuriamo la bestemmia d’ordinanza n.d.r.).
 
Stellina, forse voleva essere ringraziato per averci dato i contatti. Se ringraziassimo tutti quelli che ci danno un numero di telefono o ci danno idee dovremmo passare il tempo a far quello.
 
Si dà il caso che il nostro cronista abbia sentito uno per uno i ragazzi in questione, verificando personalmente le dichiarazioni. Circostanza che si può riscontrare leggendo le testimonianze. Nessuna copiatura dunque, come invece il signore che si nasconde dietro a uno sturalavandino va in giro dicendo nel post. Se così fosse sarebbe grave, ma visto che così non è ci riserviamo di adire a vie legali per tutelare la nostra immagine.
 
Caro Spurgato, fare il giornalista ha delle regole e una di queste regole è che bisogna mettere nome e cognome e prendersi la responsabilità di ciò che si scrive. Il giornalismo locale non ti piace? Quanto hai ragione, mi trovi d’accordo, non piace neanche a me. Pensa che a volte mi turo il naso nel pubblicare determinate cose. Sta di fatto che noi proviamo a fare del nostro meglio, mettendoci la faccia. Vuoi aprire una testata online migliore delle attuali? Fallo, hai dimostrato fiuto per la notizia. A patto che tu abbia i requisiti, ci sarebbe un piccolo problema: dovresti scrivere il tuo nome e il tuo cognome. Sei pronto? Se non lo sei non ti preoccupare, possiamo tranquillamente farne a meno. Puoi pure continuare a praticare il tuo hobby prendendo il lavoro degli altri (da tempo vai avanti pubblicando gli articoli delle testate locali perché non hai più idee), sul quale hai costruito il tuo personaggio, e a lamentarti per una volta che ti ‘rubano’ l’idea, come se avessi scoperto tu lo sfruttamento dei giovani e il lavoro nero. Ma facci il piacere! Anche per far ridere bisogna essere persone serie. Tu lo sei?

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