CUNEO - Il fronte per il mantenimento dell'ospedale in centro Cuneo diventa... bipartisan

All'incontro organizzato dal comitato 'Al Santa Croce si può' è intervenuto anche il sindaco di Boves Paoletti. L'architetto Bodino: "Noi non molliamo"

Samuele Mattio 02/07/2021 09:54

Negli ultimi tre anni in Italia abbiamo visto il governo gialloverde, quello giallorosso e ora il “giallorossoverdeazzurro" e difficilmente ci stupiamo ancora di qualcosa, tanto più se, come in questo caso, non si tratta di un’alleanza politica, ma di una semplice convergenza. Eppure a chi ha seguito le cronache cuneesi degli ultimi anni farà un certo effetto sapere che ieri sera, giovedì 1° luglio, il sindaco di Boves Maurizio Paoletti e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste hanno parlato dallo stesso microfono allineati su posizioni analoghe. 
 
Per qualche ora le parti hanno messo da parte le ruggini sulla pedancola e sull’adesione al Parco Fluviale della città Medaglia d’Oro per la Resistenza e si sono trovati a esprimere le loro perplessità sulla decisione di spostare l’ospedale Santa Croce dall’attuale sede principale, quella tra corso Monviso e via Bassignano. 
 
L’occasione per l’inedita convergenza è stata la serata organizzata alla ‘Chiocciola degli Angeli’ dal comitato ‘Al Santa Croce si può” con il fine di aprire un dialogo con i cittadini su un’alternativa possibile alla decisione del Consiglio Comunale, che si è pronunciato a larga maggioranza per l’ospedale unico al Carle. Scelta ratificata dalla Conferenza dei Sindaci dell’Asl CN1 e avallata dalla Regione Piemonte.
 
A tirare le fila nella suggestiva terrazza del locale - con tanto di aperitivi e stuzzichini offerti dagli organizzatori, “Abbiamo fatto i grandiosi, non abbiamo limiti” diranno scherzando durante l’incontro - è stato il consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese: l’ex primario del Santa Croce ha introdotto i relatori e difeso ancora una volta l’opzione di lasciare l’Hub provinciale nella sua sede attuale: “Avremmo un ospedale nuovo con i collegamenti su rotaia e gomma già esistenti senza dover tornare sulla tangenziale, senza consumare suolo desertificando il centro cittadino, mantenendo il legame con la città e soprattuto senza sprecare i 33,8 milioni di euro già destinati dalla legge finanziaria 2019 alla sede in centro città per l’adeguamento antincendio e antisismico”. 
 
La proposta di costruire sull’attuale sede, definita ancora una volta una ‘suggestione’ dall’architetto Angelo Bodino, che ne ha curato la grafica con il collega Michele Nasetta, prevede di lavorare su moduli, un cantiere alla volta, mantenendo sette piani di altezza come le attuali strutture per realizzare un edificio da 92 mila metri quadrati. “Senza interrompere le attività di cura - ha garantito il professionista - e  senza abbattere le attuali camere operatorie costruite dieci anni fa al costo di venti milioni di euro”. Tra i punti a favore, secondo i relatori della partecipata conferenza, anche il mantenimento di una buona accessibilità e la possibilità di portare a termine l’opera in 6 anni, come richiesto dai finanziamenti europei.
 
Tra i conferenzieri anche il medico e consigliere comunale di CBC Luciana Toselli, che ha spiegato la proposta di realizzare al Carle una “Comunità della Salute” e ha manifestato l’urgenza di realizzare strutture che consentano continuità assistenziale.
 
Bruno Piacenza, presidente di Legambiente Cuneo, ha contestato la scelta di realizzare la tangenziale, già oggetto vecchia battaglia ambientalista e ha spiegato le difficoltà di raggiungere la nuova sede con mezzi a basso impatto: “La salita rende difficile l’accesso” e il possibile aumento del traffico a Confreria. Domenico Sanino, di Pro Natura, ha denunciato l’eccessivo consumo del suolo dell’opzione Confreria: “Non possiamo permetterci di consumarne ancora, il Carle ha ancora un vasto parco che può essere conservato, mentre al Santa Croce il giardino è già stato compromesso da interventi passati”.
 
Poi è toccato al sindaco di Boves Paoletti - fino a quel punto tra il pubblico e invitato a parlare da Sturlese che ha scherzato “Non sono diventato di destra” (Paoletti è segretario provinciale di Forza Italia n.d.r.)  - argomentare la sua decisione di astenersi sulla decisione, il solo nella Conferenza dei Sindaci dell’Asl CN1. Dopo l’ironia sul parterre avverso: “Mi sento come De Gasperi alla conferenza di Parigi”, il primo cittadino bovesano si è lanciato in una lunga arringa in difesa della permanenza del nosocomio sull’altipiano, insinuando dubbi sulle tempistiche della decisione “Mi ha stupito la velocità con cui è stato trattato questo argomento” e dell’ipotizzata realizzazione: “In Italia quando parliamo di 12 anni, andiamo almeno a 16-18”. 
 
Insomma il fronte dei no si allarga e diventa bipartisan. “L’ospedale al Santa Croce si può fare? Si deve fare” ha detto l’architetto Bodino, che ha chiosato con grinta: “Noi non molliamo”. 
 
 

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