CARAGLIO - Il GAL Terre Occitane in piena attività

Finanziate decine di imprese in tutte le valli. L’intervista alla direttrice Mariolina Pianezzola e al presidente Aurelio Blesio

Roberto Ribero 29/12/2022 10:48

Il GAL Tradizione delle Terre Occitane sta per chiudere la sua attività legata al periodo di programmazione europea 2014-2020 e si sta preparando alla nuova stagione di progetti. Abbiamo incontrato la direttrice Mariolina Pianezzola ed il presidente Aurelio Blesio per tracciare un bilancio del periodo che si avvia a conclusione.
 
Buongiorno, innanzitutto potreste spiegarci cos’è il GAL?
I Gruppi di Azione Locale sono strumenti creati per spendere alcuni filoni di finanziamenti provenienti dall’Unione Europea, in particolare i fondi FEASR. Si tratta di una società consortile, composta da enti pubblici e realtà private quali le associazioni di categoria; il GAL Terre Occitane ha come area di attività le valli Stura, Grana, Maira, Varaita, Bronda, Po ed Infernotto. Riguarda una popolazione di circa 107 mila abitanti
 
Che cosa finanzia il GAL?
I beneficiari dei nostri finanziamenti sono essenzialmente di due tipi: gli enti pubblici e le imprese. In alcuni casi sono stati finanziati, in via sperimentale, soggetti di altra natura, quali le associazioni fondiarie. Questo è successo perché si riconosce a quella realtà una potenzialità di sviluppo del territorio e la sua natura volta a favorire lo sviluppo di attività agricole imprenditoriali.
 
Servono progetti di valore economico importante?
Abbiamo stabilito una soglia minima di finanziamento molto bassa; quasi sempre l’investimento minimo richiesto è di 10 mila euro. Siamo consapevoli della dimensione delle aziende presenti sul territorio, molto spesso piccole, individuali o a condizione famigliare. La nostra scelta in questi anni si è concentrata sul finanziamento alle filiere: per ottenere il finanziamento l’azienda deve impegnarsi a lavorare in rete con altri attori del territorio. Questa è anche la motivazione per cui i bandi emessi sono per forza complessi: servono però a favorire gli scambi economici ed il coinvolgimento di tutti i settori del tessuto economico. Su questo tema possiamo dire di essere una realtà all’avanguardia.
 
Quale risposta avete avuto a questa politica di sviluppo?
Siamo rimasti sorpresi dalla risposta: tutti i bandi hanno esaurito le risorse a disposizione, andando in overbooking. Con le economie generate dai singoli investimenti, e con le risorse aggiuntive ottenute dalla regione siamo riusciti a finanziare quasi completamente anche le richieste meritevoli, ma rimaste senza risorse. Abbiamo capito che gli imprenditori presenti nelle valli ormai sono abituati a lavorare in rete, sia all’interno della singola valle, sia trasversalmente. Le filiere vengono poi monitorate e controllate: quelle partite negli ultimi anni sono praticamente tutte funzionanti, nonostante alcuni progetti si siano per forza modificati durante l’ondata pandemica.
 
Quante persone lavorano al GAL?
Abbiamo due persone a tempo quasi pieno, una direttrice a tempo parziale e attiviamo consulenze puntuali per l’analisi dei progetti che ci vengono presentati: a seconda del tema affrontato si attivano consulenti con competenze specifiche. In questa tornata abbiamo inserito per ogni valle una figura di animatore territoriale: questo ci facilita nel ricevere le istanze del territorio e ci consente sia di poter guidare le aziende nella partecipazione ai bandi, sia di percepire le esigenze del territorio e costruire i bandi nel miglior modo possibile. Il nostro personale si sta rivelando una delle carte più vincenti e non posso fare altro che ringraziare tutti i collaboratori per il loro impegno.
 

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