CUNEO - Il grido del popolo della montagna: ''Lo sci non è solo un hobby, ma il primo prodotto turistico del Piemonte''

Stamane la partecipata protesta di Cuneo Neve. In piazza anche il presidente della Regione Cirio e quello della Provincia Borgna

s.m. 22/02/2021 12:03

Una partecipazione massiccia ha caratterizzato la protesta del ‘sistema neve’ della provincia di Cuneo, riunitosi stamane (lunedì 22 febbraio) davanti alla sede di Confindustria per far sentire la propria voce in seguito all’ennesimo slittamento dell’inizio della stagione sciistica, che ne ha de facto decretato la conclusione.
 
“Una mancanza di rispetto”, ha detto Roberto Gosso presidente della sottosezione dell’Unione Industriale ‘Cuneo Neve’, riferendosi all’ultimo alt comunicato con poche ore di preavviso rispetto alla data indicata da tempo per la ripartenza del 15 febbraio. “Dopo mesi di attesa gli impiantisti hanno lavorato un’intera settimana per sistemare le piste, sparando neve e assumendo anche personale in vista dell’apertura, molti hanno venduto on line i biglietti e il nuovo alt è, di fatto, una pietra tombale sull’intera stagione”, ha tuonato l’imprenditore, chiedendo ristori immediati. 
 
Anche il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna, che nei giorni scorsi aveva attaccato il ministro della Salute Roberto Speranza, ha rincarato la dose, parlando di un “grave errore” e di “decisione superficiale”.  “La montagna ha bisogno di attenzione - ha asserito Borgna - è una risorsa non solo per la provincia di Cuneo, ma per tutto il paese. Importante giacimento di aria pulita e di acqua, risorse preziose per eccellenza. Dobbiamo mettere il mondo economico in condizione di poter lavorare”. 
 
Dal balcone della sede degli Industriali si sono susseguiti gli interventi di sindaci, politici, rappresentanti delle associazioni di categoria e semplici operatori del mondo della montagna, mentre striscioni e cartelloni hanno ‘colorato’ la protesta pacifica avvenuta lungo corso Dante. Il tutto in contemporanea con la protesta di Confesercenti Cuneo, che ha radunato una quarantina di persone in via Roma per le medesime motivazioni.
 
Tra gli intervenuti anche il presidente della Regione Alberto Cirio: “In Italia quello di montagna vive il paradosso di essere un turismo ‘minore’ rispetto a quello estivo, ma non dobbiamo dimenticare che tutto l’arco alpino rappresenta un settore fondamentale - ha osservato il governatore -. I ristori annunciati devono essere formalizzati. Lo sci non è solo un hobby, ma anche un’azienda che è il primo prodotto turistico del Piemonte”. “Noi cuneesi non siamo abituati a scendere in piazza, ma a lavorare - ha concluso Cirio - Quando non ci consentono di farlo siamo pronti a scendere in piazza per far valere i nostri diritti”.
 
“Una giornata importante nella quale tutte le forze economiche vogliono urlare il loro basta a questa situazione surreale - ha aggiunto il presidente dell’Atl del Cuneese Mauro Bernardi -. Siamo consapevoli di quanto la situazione sanitaria sia incombente, ma ci vuole rispetto per le categorie produttive. La montagna non è solo divertimento, intorno gira un'economia che quest’anno ha perso oltre 100 milioni di euro (12 nel solo Piemonte n.d.r.)”
 

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