LIMONE PIEMONTE - “Il nuovo mercato di Limone Piemonte è a rischio alluvione”

Carlo Cerrina, rappresentante degli ambulanti del Goia, ribadisce la contrarietà alla scelta del Comune: “È l’area peggiore, inaccessibile agli anziani e senza servizi”

a.c. 11/11/2021 12:43

 
La battaglia tra gli ambulanti del Goia (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti) e il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi ha segnato un primo punto in tribunale, ma continua fuori dalle aule di giustizia ad animare il dibattito attorno alla scelta dell’amministrazione comunale di spostare i banchi del mercato.
 
Lo scorso martedì 9 il presidente provinciale dell’associazione di categoria, Carlo Cerrina, è stato condannato dal giudice di primo grado per un post su Facebook, ritenuto diffamatorio nei confronti del sindaco. Cerrina è stato invece assolto riguardo a una mail che aveva inviato allo stesso Comune di Limone e alla prefettura. Il tema è sempre il “decentramento” del mercato dalla sede storica di via Roma a piazzale Boccaccio. Una scelta presa un anno fa e che il sindaco ha difeso, anche in tribunale, in base alle esigenze di sicurezza e ai controlli sanitari imposti dalla pandemia di Covid-19.
 
Le dure contestazioni degli ambulanti, i quali avevano promosso anche una raccolta firme sul tema, non avevano fatto breccia nella politica limonese, tant’è che la delibera era stata approvata all’unanimità dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. Alcuni mercatari però non demordono: a nome dell’associazione della microimpresa Mercà Coni, Carlo Cerrina è tornato sul tema con un intervento indirizzato alla nostra redazione.
 
“Ringraziandovi per la correttezza dell’informazione da voi pubblicata, ci permettiamo di inviarvi questa integrazione-pubblica denuncia di quanto avviene ancora oggi a Limone Piemonte. In particolare denunciamo, - scrive il rappresentante degli ambulanti “ribelli” - oltre al fatto che il mercato di Limone Piemonte si sta estinguendo per la continua cessazione di esercizi, essendo stato trasferito nella peggior area esistente in paese, scarsamente raggiungibile in inverno ed inaccessibile per le persone anziane, senza alcuna concertazione con gli operatori interessati, che l’attuale dislocazione è pericolosamente esposta a possibili nuove esondazioni dei torrenti che incorniciano il mercato”.
 
Una circostanza che suscita “forte preoccupazione” negli operatori, si legge nella missiva: “Gli argini non sono ancora stati ricostruiti e quindi la sicurezza è addirittura minore rispetto a quella preesistente all’alluvione”. Oltre a questo, si segnalano non poche problematiche: “Servizi igienici inesistenti - né bar vicini. Gli ambulanti non possono andare in bagno o lavarsi le mani, né i loro clienti. Gli allacciamenti elettrici sono precari, tenuti insieme con il nastro adesivo, senza alcuna copertura e lasciati alle intemperie. La pavimentazione non è lavabile a causa della presenza di mattonelle traforate e di una rete plastica”.
 
In merito alla propria vicenda giudiziaria, Cerrina osserva: “Il Tribunale di Cuneo ha ritenuto diffamatorie le mie affermazioni e mi ha sanzionato, pur assolvendomi dall’altro reato, ed accetto la decisione. Ribadisco che io non ho nulla contro il Sindaco di Limone che non conoscevo, poiché la disputa sulla nostra deportazione in piazza Boccaccio iniziò con il tentativo dell’ex sindaco Clerico, poi abortita grazie all’intervento dell’avvocato Cinzia Galvagno. Quindi non era mia intenzione diffamarlo ma questo non significa che debba cessare la nostra lotta e ci si debba censurare contro quello che si ritiene un sopruso contro gli operatori ambulanti”.

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