CUNEO - Il Piemonte è la regione con più ferrovie sospese: domenica la protesta di sindaci e associazioni

Un treno "100 Porte" partirà da Cuneo in direzione Torino percorrendo alcune delle tratte di cui si richiede la riapertura

Micol Maccario 11/05/2023 07:46

Il Piemonte è la regione con il maggior numero di ferrovie sospese in Italia dopo che una decina di anni fa circa dodici linee sono state interrotte. Questa decisione ha avuto un grave impatto su quei territori che sono stati in automatico tagliati fuori dai collegamenti.   
 
In occasione della settimana della mobilità dolce tutti gli anni Fsi, l’Alleanza mobilità dolce (AMODO) e Legambiente organizzano un treno che quest’edizione percorrerà alcune ferrovie piemontesi. “La scelta è ricaduta sul Piemonte per la peculiarità delle linee sospese e per cercare di parlare di alcune zone che, al momento, sono un po’ dimenticate”, spiega Fulvio Bellora del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S). Domenica 14 maggio, in occasione della giornata delle ferrovie delle meraviglie 2023 partirà da Cuneo in direzione Torino un treno con a bordo sindaci e associazioni che rivendicano la necessità dei territori di usufruire del servizio ferroviario. Alla guida di questa delegazione ci sarà l’Alleanza mobilità dolce che da anni promuove la riapertura di 1200 chilometri di rete al servizio ferroviario su tutta la penisola. Il giorno precedente, sabato 13 maggio, alle 17.30 presso la Sala Reale della stazione di Cuneo si svolgerà il convegno “La rinascita del Piemonte attraverso la riattivazione delle ferrovie” per fare il punto della situazione.   
 
L’iniziativa sarà, dunque, il momento per sollevare criticità che contraddistinguono il trasporto su rotaia. Il viaggio sarà su una locomotiva diesel con carrozze “100 porte” degli anni ’30. Partirà da Cuneo alle 9, per poi arrivare a Torino alle 15.25, fermando a Busca, Saluzzo, Savigliano, Cavallermaggiore, Alba, Castagnole delle Lanze, Asti, Montiglio-Murisengo e Chivasso. Nella fermata di Montiglio-Murisengo sarà offerta una degustazione di prodotti locali da parte della Pro Loco Montiglio. Le tappe sono alcune delle tratte sospese che da anni attendono di tornare a essere sedi di trasporto pubblico locale ferroviario. Altre due - la Asti-Alba e la Casale Monferrato-Mortara - saranno riattivate il prossimo autunno, ma con un’offerta ritenuta del tutto insufficiente.  
 
In Piemonte sono due le problematiche principali in questo settore, secondo Bellora. In primo luogo, “la contrazione del servizio che era stato tagliato con il Covid non è stato ripristinato al 100%”. In secondo luogo, c’è la questione delle linee sospese “che, tra l’altro, attraversano zone popolari e attrattive dal punto di vista turistico, come ad esempio i paesaggi Unesco di Langhe, Monferrato e Roero o la zona del casalese. Con la riattivazione delle linee queste zone potrebbero riscoprire una nuova economia e, magari, ripopolare i comuni più piccoli che stanno invecchiando e rischiano di scomparire”.
    
Secondo il dossier “Futuro Sospeso” di AMODO, in Italia ci sono circa 1200 chilometri di linee ferroviarie attualmente sospese all’esercizio. In Piemonte fanno parte dell’elenco Alessandria-Castagnole-(Alba); Alessandria-Ovada; Asti-Casale-Mortara; Asti-Castagnole-Alba; Asti-Chivasso; Bardonecchia-Modane; Casale-Vercelli; Ceva-Ormea; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Casale-Vercelli; Ceva-Ormea; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Novara-Varallo; Pinerolo-Torre Pellice e Santhià-Arona.   
 
Recentemente qualche passo in avanti si è fatto. Infatti, è stata annunciata la riattivazione della Asti-Alba e della Casale-Mortara. Secondo Bellora, è sicuramente un progresso, ma “servirebbe molto di più. L’annuncio è stato di sei coppie di treni al giorno sulla Asti-Alba e sette sulla Casale-Mortara. La Asti-Alba trasportava solitamente duemila passeggeri, quindi meriterebbe tutt’altro interesse. Questi treni non bastano”.     
 
La riattivazione di tutte le linee, dice Bellora, “è molto improbabile”. Un piano organizzato potrebbe partire dalla riattivazione delle tratte ancora attive per il trasporto merci, come la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano. “Sarebbe necessario iniziare dalle linee che sono pronte per poi avere un progetto più a lungo termine che preveda la riattivazione di quelle che hanno bisogno di interventi strutturali con un piano di lavori di dieci anni”. Nella riattivazione delle linee però il servizio dovrebbe essere organizzato in modo efficiente. In primo luogo, “bisognerebbe eliminare la concorrenza degli autobus per evitare avere due mezzi che servono le stesse tratte. Devono poi esserci delle strutture di interscambio dei vari mezzi. I treni devono avere orari cadenzati, con coincidenze precise per evitare le sovrapposizioni. Solo così potrà essere garantito un servizio efficiente per cittadini e turisti”, conclude Bellora.        
 

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