BORGO SAN DALMAZZO - Il progetto del biodigestore di Borgo San Dalmazzo sarà sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale

Lo ha stabilito l'Organo Tecnico della Provincia dopo aver concluso l'analisi dello studio di fattibilità: 'Impatti ambientali meritevoli di approfondimento'

Andrea Dalmasso 29/11/2019 10:00

Il progetto per il nuovo biodigestore da realizzare a Borgo San Dalmazzo sarà assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale. Lo ha stabilito con decisione unanime l'Organo Tecnico della Provincia, che ha reso nota la sua decisione ieri, giovedì 28 novembre, dopo aver concluso l'analisi dello studio di fattibilità. L'intenzione di Acsr è di “riconvertire” l'impianto situato in località San Nicolao alla produzione di biometano mediante lo smaltimento di rifiuti organici: per rendere redditizio il biodigestore sarebbe necessario far confluire a Borgo San Dalmazzo rifiuti da tutta la provincia. Anche per questo nelle ultime settimane il progetto è stato molto discusso sia negli incontri pubblici organizzati sul territorio che da alcuni politici locali, oltre che dalle osservazioni presentate alla Provincia.
 
Dall'istruttoria tecnica è emerso – si legge nel documento pubblicato sul sito internet della Provincia che il progetto proposto è passibile di impatti ambientali significativi e negativi, diretti e indiretti, sui diversi comparti ambientali interferiti, meritevoli di approfondimento”.
 
Diverse le motivazioni illustrate dall'Organo Tecnico della Provincia a sostegno della richiesta di VIA: tra le altre le garanzie da fornire sull'approvvigionamento costante di rifiuti in entrata, il fatto che l'impianto di Borgo San Dalmazzo non sarebbe baricentrico rispetto al territorio provinciale, la valutazione di ipotesi alternative offerte da impianti già attivi sul territorio e l'aspetto dell'emissione di odori. Dubbi anche sulla dimensione dell'area dove Acsr intende realizzare l'impianto: “La superficie appare appena sufficiente per l'attuale gestione: con la previsione progettuale si reputa particolarmente opportuna la valutazione di alternative localizzative oltre che impiantistiche”, si legge nel documento pubblicato ieri.
 
Ora la “palla” passa nuovamente ad Acsr, la cui assemblea dei soci deciderà se proseguire nell'iter. I tempi, chiaramente, andranno ad allungarsi. Resta aperta anche l'ipotesi di contestazione della richiesta di assoggettamento alla VIA con ricorso al TAR o al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla comunicazione della Provincia.


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