CUNEO - Il questore Parisi ai saluti: “Se potessi resterei a Cuneo per sempre”

Ha guidato la Polizia di Stato dal 2020 e lascia l’incarico dopo 36 anni di carriera: “Il Covid è un evento indelebile. Ma ricorderò anche il salvataggio di un bambino”

Chiara Carlini 29/07/2023 15:00

Dopo quasi tre anni di onorato servizio alla guida della Polizia di Stato di Cuneo, il questore Nicola Alfredo Parisi lascerà il suo incarico per raggiunti limiti di età. Tra pochi giorni ci sarà il passaggio di testimone con Carmine Rocco Grassi che da martedì 1 agosto si insedierà ufficialmente quale nuovo questore della Granda, come già anticipato dalla nostra testata a fine giugno. Classe 1964, Grassi è nato a Foggia e laureato in Giurisprudenza a Bari e proviene dalla Polizia di Frontiera di Milano.
 
Incontriamo Parisi in questo suo ultimo sabato cuneese tra scatoloni da chiudere, ultimi saluti e consegne da terminare. Tra pochi giorni tornerà ad Alessandria, dove vive la famiglia e dove si fermerà dopo una vita di trasferimenti in tutta Italia per seguire una professione che, da quando è entrato in Polizia nel 1988, l’ha sempre portato in prima linea.
 
Come sta vivendo questi ultimi giorni a Cuneo e, soprattutto, in servizio?
“Ho sentimenti contrastanti, perché per la prima volta nella mia vita non mi capita di fare scatoloni per raggiungere una nuova sede ma per terminare un viaggio, un percorso. Si è preparati per questo giorno, ma quando arriva non è facile”.
 
Un poliziotto rimane sempre poliziotto?
“Sempre. Questa non è una professione, è un servizio che puoi svolgere solo se sei animato da una grande passione”.
 
È riuscito a salutare tutti?
“Quasi. Spero di riuscire a incontrare tutti di persona in questi ultimi giorni. Quelli che non riuscirò a vedere, li saluto tramite questa intervista”.
 
Se pensa ad alcuni momenti, fotografie, di questi suoi anni nella Granda cosa le rimane?
“La gestione del Covid su tutte. Un evento sicuramente indelebile. Riunioni quotidiane per far fronte a un qualcosa di nuovo, senza precedenti. Dovevamo gestire le condotte dei cittadini che venivano regolamentate dai vari, numerosi, Dpcm che ci succedevano quotidianamente a una velocità impressionante. E come lei sa è molto difficile gestire qualcosa quando manca il precedente. E ancora. Le visite del presidente della Repubblica Mattarella ad Alba nel 2022 e a Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves quest’anno: il primo 25 aprile nella Granda di un capo dello Stato e devo dire che è stato organizzato tutto alla perfezione, grazie alla stretta collaborazione con tutte le forze in campo e soprattutto con il prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, che ringrazio ancora anche per l'amicizia di cui mi onoro".
 
Traspare orgoglio nelle parole di Parisi quando ricorda le persone, gli agenti e le tante cose vissute nei soli tre anni nel Cuneese. Ma quando gli chiediamo dei suoi 36 anni di carriera, di quale sia l’operazione che lo rende più orgoglioso, il ricordo è uno solo.
“Un bambino di 3 anni scivolato in un fiume e salvato da due dei miei poliziotti con una prontezza incredibile. L’abbraccio dei genitori a questi due agenti, la loro emozione, ancora lo ricordo con affetto. Questa vita salvata supera ogni missione e ogni operazione contro il crimine effettuata in questi anni”.
 
Il suo motto?
“Lavorare e leggere tutte le carte che arrivano sulla tua scrivania. E sono tante, glielo assicuro. È  il modo migliore per conoscere gli uomini con cui lavori”.
 
Un saluto per i cuneesi?
“Potendo verrei a viverci per sempre”.

Notizie interessanti:

Vedi altro