Riceviamo e pubblichiamo.
Oggi abbiamo chiesto che l'assessore Marrone e il Presidente Cirio riferissero in Aula riguardo all'uso improprio dello stand istituzionale della Regione Piemonte al Salone del Libro che sabato ha ospitato il collettivo sedicente femminista Collectif Nemesis, esplicitamente promotore di teorie razziste sulla protezione delle donne dalle "violenze sessuali" degli stranieri.
Le tesi di Nemesis sono a tutti gli effetti hate-speech, che è un reato per il codice penale italiano. Che a questa paccottiglia razzista venga dato spazio in uno stand istituzionale a spese dei cittadini e delle cittadine piemontesi, è una vergogna per la Regione intera, che Cirio non può per l'ennesima volta far finta di non vedere.
Purtroppo, né Cirio né Marrone si sono presentati in aula e il dibattito che ne è seguito in Aula è stato sconcertante. Ferisce che le consigliere di Fratelli d'Italia si siano esibite in concetti inaccettabili per chiunque occupi un ruolo istituzionale del tenore di "obbligare le donne a vivere secondo i dettami (islamici ndr) che limitano la loro libertà" oppure "far sparire le donne sotto un velo è ben lontano dal nostro ideale di libertà".
Discorsi apertamente islamofobi che non possiamo tollerare e che soffiano sul fuoco dell'intolleranza, che non può trovare spazio nella nostra Regione.
Offensivo e irricevibile l’uso propagandistico della piaga sociale rappresentata dalla violenza di genere che culmina nei femminicidi, i cui autori sono nell’80% dei casi italianissimi bravi ragazzi.
Il razzismo, grazie a Maurizio Marrone e a FdI e nel silenzio del resto della maggioranza, è ufficialmente istituzionale in Regione Piemonte.
Alice Ravinale
Valentina Cera
Giulia Marro