CUNEO - Il Senato approva il decreto anti rave. Bergesio (Lega): “Necessario contro raduni illegali e pericolosi”

Il parlamentare cuneese commenta: “Non è una norma anti dissenso o liberticida, come alcuni l’hanno etichettata, ma è una questione di sicurezza”

13/12/2022 18:30

Approvato in Senato con 92 voti a favore, 75 contrari e un astenuto il disegno di legge 274 che prevede la conversione in legge del decreto-legge n.162 del 31 ottobre 2022 che, tra il resto, include misure urgenti in materia di prevenzione e contrasto dei raduni illegali, i cosiddetti “rave party”. Il testo passa ora alla Camera.
 
Il provvedimento prevede misure anche in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti per reati gravi che non collaborano con la giustizia ed obblighi relativi alle vaccinazioni anti Sars-Cov-2. Relatrice del provvedimento era la senatrice Giulia Bongiorno.
 
Sul “decreto anti rave”, il senatore Giorgio Maria Bergesio, Lega Salvini Premier, vicepresidente Commissione Attività Produttive del Senato, precisa: “Finalità della norma non è certo sanzionare raduni e riunioni che rispettano la legge”.
 
“Si introduce invece il reato per i raduni illegali e pericolosi: le sanzioni verranno applicate quando ci sarà pericolo ed illegalità - prosegue Bergesio -. Il nuovo delitto è inserito tra i reati contro il patrimonio e precisa la fattispecie incriminatrice. Viene punito con la reclusione chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, per realizzare un raduno musicale o con scopo di intrattenimento, se dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti o di sicurezza o igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero di partecipanti o dello stato dei luoghi”.
 
Il senatore Bergesio conclude: “Si tratta di una norma necessaria, perché è giusto perseguire chi arriva da tutta Europa per partecipare a rave illegali che occupano aree pubbliche e private senza rispettare le norme di sicurezza e magari anche favorendo l’uso di droghe. Non è una norma anti-dissenso o liberticida, come alcuni l’hanno etichettata, ma è una questione di sicurezza. È una misura che ci allinea alla legislazione degli altri Paesi europei anche al fine di dissuadere l’organizzazione di questi eventi che mettono spesso in pericolo i partecipanti e creano forti disagi pregiudicando le attività delle aree in cui vengono organizzati”.

c.s.

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