CUNEO - Il tribunale di Cuneo accoglie il nuovo presidente Mario Amato

Il magistrato catanese, in arrivo da Torino, saluta colleghi e avvocati con un cenno polemico alla riforma: “Il nostro non è solo un comparto dell’amministrazione”

Andrea Cascioli 21/11/2025 13:27

Ha preso ufficialmente possesso della nuova sede in mattinata il presidente del tribunale di Cuneo Mario Amato, nominato dal Csm a ottobre in sostituzione di Paolo Demarchi Albengo. Catanese, 66 anni compiuti a settembre, viene da Torino dove è stato per due anni presidente vicario del tribunale - succedendo nel ruolo al cuneese Fabrizio Pasi - oltre che presidente di sezione penale in Corte d’Appello. Cuneo, spiega, è per lui la settima tappa in carriera e anche l’ultima, verosimilmente, prima della pensione. Nel prendere la parola il neopresidente si concede anche un cenno di polemica verso la riforma sulla separazione delle carriere: “Saluto i magistrati e spero con tutto il cuore di non dover dire, tra qualche mese, magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente”. Un saluto speciale va anche all’avvocatura, che ha voluto incontrare già nei giorni scorsi come primo atto di cortesia istituzionale: “Non capisco - osserva ora - come magistrati e avvocati non siano riusciti a trovare qualcosa di comune da rivendicare di fronte alla politica”. Amato scherza su quello che sarà il suo approccio alla funzione: “Ai magistrati del circondario dico: ho mille difetti ma non ne voglio dire nessuno, lo capirete ogni giorno”. Una qualità che rivendica è invece il pragmatismo: “Mi ha aiutato anche in sedi disperate e disperanti, ben diverse da Cuneo”. L’appello è al rispetto, come prima virtù nell’azione quotidiana: “Questo rispetto è dovuto anche al cittadino che entra nel palazzo di giustizia come imputato o testimone. Il nostro non è un comparto dell'amministrazione come tanti altri: la giustizia è un valore assoluto, da rispettare ogni giorno”. Nell’aula di assise del palazzo di giustizia, insieme al presidente di sezione penale Edmondo Pio (che ha esercitato in questi mesi l’incarico di presidente facente funzione), al procuratore capo Onelio Dodero e al presidente dell’Ordine degli Avvocati Alessandro Ferrero, porgono il loro benvenuto il presidente di Corte d’Appello Edoardo Barelli Innocenti e il procuratore generale di Torino Lucia Musti. Per Barelli Innocenti, in pensione tra una settimana, è anche l’occasione per un ultimo saluto alla sede giudiziaria: “In questi quasi otto anni - dice - nel tribunale di Cuneo non c'è stato bisogno di applicazioni, se non l’anno scorso a causa di un trasferimento nell’ufficio di sorveglianza. Ciò dimostra che questo è un tribunale che funziona”. Il procuratore Musti è la più esplicita nel criticare la riforma, con un appello rivolto a giudici e pm: “Cerchiamo di mantenerci uniti nella nostra cultura della giurisdizione, al di là di questa riforma che ci vuole ridurre a strumento dell’esecutivo”.

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