CUNEO - Il turismo cuneese “tiene botta” rispetto al resto del Piemonte

Il calo delle presenze sul nostro territorio nell’anno della pandemia è stato contenuto grazie alla montagna e all’outdoor

Redazione 12/05/2021 10:29

Grazie alla montagna e all’outdoor il settore turistico Cuneese tiene botta rispetto al resto del paese e pur incassando un calo delle presenze del 39,2%, registra a tutto il 2020 - comparato all’anno precedente - un dato sensibilmente migliore rispetto al resto del Piemonte (-53,3%) e dell’Italia (-68,6%). I numeri, raccolti dall’Istat, sono stati presentati ieri pomeriggio, martedì 11 maggio, alla Casa del Turismo dell’Atl del Cuneese durante il lancio del logo di destinazione dedicato al territorio di competenza. 
 
In termini assoluti il Cuneese e le sue valli hanno registrato nell’anno della pandemia 225 mila arrivi (sui 2,3 milioni del Piemonte) e circa 700 mila presenze (sulle 7 milioni del Piemonte). Quest’ultimo dato è rappresentato dal numero degli arrivi moltiplicato per le notti di soggiorno, un parametro più indicativo dell’incidenza del turismo rispetto al primo.
 
Prendendo in considerazione solamente le presenze dei mesi estivi la differenza tra la Granda e il resto della regione è ancor più netta in quanto il calo registrato tra il Monviso e la Bisalta è del -25,5%. Un’inezia se paragonato al -43,2% del Piemonte. Il mese che ha registrato più ingressi nel Cuneese è stato agosto, seguito da luglio e settembre. 
 
Nell’occasione, Luisa Piazza, direttore DMO Piemonte e docente di marketing internazionale e del turismo all’Università Unice di Nizza, ha illustrato ai presenti i dati riguardanti il gradimento del territorio Cuneese nel 2020. L’analisi del cosiddetto “Sentiment” dei turisti ha dato indicazioni positive in quanto il gradimento complessivo registrato in tutti i comparti (ricettività, ristorazione e attrazioni), è risultato pari a 89.3/100, anche in questo caso maggiore ai valori registrati in Piemonte (87.7) e in Italia (87.1). Dei 3.600 punti di interesse monitorati la ristorazione è il comparto che ne possiede la maggior parte (2.300 n.d.r.) e che ha registrato un calo minore (-29,2%) rispetto a ricettività (-35,2%) e attrazioni (-51,3%).
 
A commentare la “tenuta” del sistema turistico cuneese è stato il presidente dell’Atl Mauro Bernardi: “L’outdoor e la montagna ci hanno fatto vincere questa partita e avere una performance, seppur negativa, migliore rispetto al resto del territorio”. “La bellezza delle nostre montagne ancora una volta ha vinto - ha detto Bernardi -. Da anni l’Atl e il Cuneese puntano sulla montagna, credo sia la strada giusta per ripartire su un settore che nei mesi scorsi è stato penalizzato oltremodo”.

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