CUNEO - Il video del sindaco di Roccavione in corso Giolitti che ha fatto arrabbiare il Comitato di Quartiere

"Molte famiglie hanno paura a mandare i figli a scuola a Cuneo da soli", dice Giraudo. La replica: "Scelta fuori luogo. Non servono lezioni di sicurezza da chi non conosce il quartiere"

Paolo Giraudo nel video pubblicato su Facebook

Redazione 08/11/2025 08:27

Botta e risposta sui social tra il Comitato di Quartiere Cuneo Centro e il sindaco di Roccavione Paolo Giraudo. Oggetto del contendere un video pubblicato alcuni giorni fa su Facebook dal primo cittadino roccavionese. Nelle immagini, registrate in corso Giolitti a Cuneo, Giraudo ha fornito una sua riflessione sulla situazione relativa alla sicurezza in alcune zone della città, parlando tra le altre cose di “famiglie che hanno paura a mandare i figli a scuola a Cuneo da soli in autobus” e di un “Parco fluviale trasformato da oasi cittadina e palestra a cielo aperto a luogo in cui fa paura andare”.  “Cosa sta succedendo al nostro capoluogo? La sicurezza deve diventare una priorità per tutti gli amministratori”, ha chiesto il sindaco di Roccavione, annunciando l’intenzione di portare il tema all’attenzione dei colleghi amministratori del territorio. Una presa di posizione che ha fatto storcere il naso, come detto, al Comitato di Quartiere, che ieri ha replicato, a sua volta a mezzo Facebook. "Siamo certi che a Roccavione non manchino luoghi suggestivi, ma ci chiediamo perché mai un primo cittadino debba venire a Cuneo per girare un video di propaganda che dipinge un altro territorio come pericoloso. Una simile scelta non solo è fuori luogo: è offensiva verso i cittadini, le scuole, le famiglie e i commercianti che ogni giorno vivono, lavorano e migliorano questo quartiere”, si legge nel post, firmato al presidente Andrea Giorgio Bonino. “Più si denigrano pubblicamente certe zone, più la situazione non vedrà miglioramenti. Si inculca l’idea che siano luoghi da evitare, e così si alimenta proprio ciò che si finge di combattere”, commenta Carlotta Angeli, responsabile della comunicazione del Comitato. Per Francesco Carbonero, membro del direttivo ed ex presidente del Comitato, “Nonostante si facciano mille sforzi per migliorare una zona, e la gente se n’è accorta, spunta sempre qualcuno a spiegare che non va bene niente. E nove volte su dieci non sa nulla di quello che è stato fatto”. Il Comitato di Quartiere Cuneo Centro “respinge con forza questa narrazione tossica e superficiale. Il nostro quartiere non ha bisogno di lezioni di sicurezza da chi non lo conosce: ha bisogno di rispetto, collaborazione e verità. Noi ci siamo, ogni giorno, nei progetti sociali, nelle iniziative culturali, nelle riqualificazioni e nel dialogo con le istituzioni. Chi sceglie di utilizzare le vie di Cuneo come sfondo per un messaggio di paura, offende non solo i cittadini, ma anche l’idea stessa di buon governo: quella che costruisce invece di distruggere, che unisce invece di dividere”. Il Comitato rivolge infine a Giraudo un “formale invito a partecipare a una delle prossime riunioni del nostro direttivo, così da poter esporre di persona le sue proposte di buon governo della zona e confrontarsi, in spirito costruttivo, con chi la vive e la migliora ogni giorno”: "Restituiamo dunque la cortesia: il nostro quartiere è aperto a chi vuole conoscerlo, non a chi vuole usarlo”.

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