CUNEO - "In Italia nell'ultimo anno è stata uccisa una donna ogni tre giorni"

Le riflessioni di Rosita Serra, portavoce di Democratiche Cuneo, in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne

Redazione 24/11/2021 08:27

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Ogni anno la Giornata internazionale per l’eliminazione della la violenza contro le donne chiede a donne e uomini di ricordare, con tante manifestazioni ed eventi, che la violenza e il femminicidio continuano a rappresentare uno dei più tragici fenomeni di massa. In Italia, la normativa in materia è ritenuta tra le migliori d’Europa e recentemente sono state introdotte utili novità. Dalle norme Antistalking, al Codice rosso che abbrevia i tempi di intervento della Magistratura e rafforza le pene contro questi reati, oltre che contro il Revenge porn, cioè la diffusione di foto e video a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso.
 
Le leggi sono necessarie ma non sufficienti: in Italia, nell’ultimo anno è stata uccisa una donna ogni tre giorni, e sta aumentando anche il numero dei figli vittime della violenza, quasi sempre paterna. Dunque è chiaro che la repressione non basta. Fondamentali sono anche la condanna sociale, culturale e psicologica di considerazioni quali “se la sono cercata” o “bisogna anche comprendere le ragioni del violento”. Affermazioni brutali e già di per sé violente. Ragionamenti perlopiù maschili. Una indagine della Commissione di inchiesta del Senato della Repubblica, condotta su 200 casi di femminicidio tra il 2017 e il 2019, mostra che nel 65% dei casi le donne non denunciano le violenze subite e neppure lo dicono alle amiche.
 
Ciò accade perché temono di non essere credute, in famiglia come dalle Forze dell’ ordine. O ancora perché i Tribunali non sempre rispettano il dolore delle vittime, negli interrogatori e nei dibattiti in aula, e addirittura in taluni casi tolgono i figli alle madri pur in presenza di padri violenti e condannati. Se nel nostro ordinamento giudiziario, solo dal 1996 lo stupro è passato da reato contro la morale a reato contro la persona, questo significa che la sua gravità è stata riconosciuta da pochi anni. E rimanda ad un ritardo culturale che ancora oggi riguarda il nostro Paese. Se ci chiediamo dove è necessario intervenire ora, la risposta è anche nel rafforzamento delle campagne di comunicazione e di informazione e formazione, a partire dall’educazione familiare e dalle scuole; è nella trasformazione della cultura diffusa del Paese, promuovendo il pensiero e la pratica della parità e dell’educazione al sentimento, sradicando nella società, nel lavoro e nella famiglia l’asimmetria dei rapporti di potere tra uomo e donna. Contro il patriarcato. Contro la tradizione e l’abitudine del dominio e della sopraffazione dell’uomo sulla donna. E sostenendo economicamente il lavoro dei Centri antiviolenza e delle Associazioni che stanno dalla parte e accolgono e aiutano le donne che subiscono o sono minacciate da qualsiasi forma di violenza . E intanto, ancora volta e sempre di più, impegniamoci a diffondere il NUMERO 1522 ANTI VIOLENZA E STALKING, SERVIZIO GRATUITO, ATTIVO 24 ORE SU 24, di modo che tutte e tutti lo conoscano e lo divulghino perché chi ne possa aver bisogno sappia a chi rivolgersi.
 
Rosita Serra, Portavoce Democratiche Cuneo

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