Non solo carichi di lavoro sempre più pesanti e turni sempre più insostenibili, ma anche una minore possibilità di fare carriera e quindi una sempre più scarsa valorizzazione. È un altro fattore, l’ennesimo, che negli ultimi anni sta spingendo sempre più medici ospedalieri a lasciare il posto di lavoro pubblico per cercare alternative nel privato. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul suo sito internet da Anaao Assomed Piemonte. “La progressione di carriera avviene per lo più solo (e poco) perché si invecchia, e non per promozione. Questo perché i tagli al personale sanitario degli ultimi quindici anni hanno colpito i medici anche nelle loro legittime ambizioni di carriera”, spiegano dal sindacato delle professioni sanitarie. Negli anni, in sostanza, sono stati uniti reparti, soppresse strutture, creati posti di direzione a “scavalco” tra diversi ospedali, in modo da ridurre drasticamente i posti (e le spese) per i direttori di Struttura Complessa (gli ex primari) e Struttura Semplice. Secondo i dati del Conto Annuale del Tesoro, dal 2010 al 2023 (ultimi dati disponibili) i posti per Direttore di Struttura Complessa in Piemonte sono passati da 817 a 561 (-31,33%). Dal 2013 al 2023 l’Asl CN1 è passata da 57 a 40 primari (-29,82%), l’azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” da 38 a 31 (-18,42%). In controtendenza il dato dell’Asl CN2, passata da 21 a 26 primari (+23,81%). “Un Direttore di SC ha un ruolo gestionale che non è né superfluo né inutile. - spiegano dal sindacato - Se un Direttore di SC esercita scrupolosamente il proprio compito, contribuisce al contenimento della spesa, alla buona gestione del reparto, alla riduzione delle liste d’attesa e alla motivazione dell’équipe”. Ma oltre ai Direttori di Struttura Complessa, in questi anni si sono ridotti anche i ruoli di Direzione di Struttura Semplice (SS), che “pur dipendendo dalla Struttura Complessa, hanno responsabilità di gestione di risorse umane, strumentali e finanziarie”. Sempre secondo i dati del Conto Annuale del Tesoro, in Piemonte i Direttori di SS nel 2010 erano 1.159, per scendere a 1.113 nel 2013 e crollare in dieci anni a 694, nel 2023. Un taglio in tredici anni del 40%, del 38% negli ultimi dieci. Dal 2013 al 2023 l’Asl CN2 è passata da 58 a 34 Direttori di Struttura Semplice (-41,38%), l’Asl CN1 da 53 a 44 (-16,98%). In controtendenza, in questo caso, il dato del “Santa Croce”, passato da 21 a 35 (+66,67%). “Insomma, lasciare un reparto o un servizio senza Direttore (partendo dal presupposto che sia un buon direttore) forse farà risparmiare qualcosa, ma certamente non aiuta a migliorare la qualità dell’assistenza”, conclude l’analisi di Anaao Assomed Piemonte: “Il problema quindi va ben oltre il rischio di frustrare le legittime aspirazioni di carriera dei medici: è il segnale di un progressivo impoverimento del Servizio Sanitario Pubblico, che rischia di perdere competenze, motivazioni e capacità di cura".