CUNEO - In Piemonte da gennaio a settembre oltre 4 mila decessi in più della media 2015-2019

Il dato emerge dall'ultimo rapporto Istat sulla mortalità totale. Aumento (seppur meno marcato) anche a livello provinciale nella Granda e in cinque delle 'sette sorelle'

Andrea Dalmasso 08/12/2020 10:11

In Piemonte dal 1° gennaio al 30 settembre 2020 sono decedute 44.991 persone. Nello stesso periodo dell’anno, in media, tra il 2015 e il 2019 ne erano decedute 40.202. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat sulla mortalità totale in Italia: il documento prende in considerazione i decessi per tutte le cause, non solamente quelli dei pazienti risultati positivi al tampone per il Coronavirus. Il dato complessivo permette quindi di valutare l’impatto della pandemia sul contesto complessivo nazionale in maniera più accurata, tenendo conto, per esempio, anche dei possibili decessi “indiretti”, causati dal sovraccarico del sistema sanitario che si è registrato in primavera e poi nuovamente negli ultimi due mesi, in occasione della cosiddetta “seconda ondata”.
 
A livello nazionale l’aumento dei decessi è netto: in Italia dal 1° gennaio al 30 settembre sono morte 527.888 persone, contro un dato medio dei precedenti cinque anni di 484.435 decessi. Il rapporto stilato dall’Istat permette poi di estrapolare i dati sia a livello provinciale che su base comunale. L’aumento per quanto riguarda la provincia di Cuneo è meno marcato rispetto a quello verificato a livello regionale: la Granda dal 1° gennaio al 30 settembre ha pianto 5.635 morti, contro i 5.368 di media del periodo 2015-2019.
 
Il dato dei decessi totali nei primi nove mesi dell’anno fa registrare un aumento in cinque delle “sette sorelle”: Alba (da 264 a 280), Bra (da 249,2 a 253), Cuneo (da 479,6 a 545), Fossano (da 200,6 a 211) e Mondovì (da 192 a 220). In controtendenza Saluzzo (da 162,4 a 160) e Savigliano (da 190,8 a 190).
 
Tra gli altri maggiori centri della provincia si registrano aumenti a Bagnolo (da 47 a 59), Barge (da 64,8 a 83), Borgo San Dalmazzo (da 94,6 a 112), Boves (da 78 a 90), Centallo (da 51 a 56), Manta (da 30,8 a 45) e Racconigi (da 78,6 a 90). In percentuale, gli incrementi più significativi sono quelli di Baldissero d’Alba (da 4,6 a 21), Cervere (da 13,8 a 26), Roccaforte Mondovì (da 26,6 a 46), Roddi (da 7,4 a 13) e Vignolo (da 12,2 a 19).
 
Dati in controtendenza, con un numero di decessi sotto la media, si registrano invece a Busca (da 85,8 a 80), Carrù (da 49,6 a 38), Chiusa Pesio (da 38 a 26), Peveragno (da 58,2 a 43) e Revello (da 42 a 36).
 
E’ prevedibile, come già accaduto per marzo e aprile, che l’aumento della mortalità totale sarà più marcato nel prossimo aggiornamento da parte dell’Istat, previsto per il nuovo anno, in cui saranno presi in considerazione anche i dati di ottobre e novembre, i due mesi che hanno visto risalire la curva dei contagi da Coronavirus e i conseguenti decessi.

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