CUNEO - ''In Piemonte un'alta percentuale di ricoveri in relazione ai positivi al Covid: ecco perché''

L'analisi pubblicata sul suo sito internet dall'associazione dei medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed

a.d. 13/01/2021 09:00

Balza all’occhio un andamento peculiare dei contagi in Piemonte: alla data di lunedì 11 gennaio la percentuale dei positivi al Covid che si trova ricoverata in reparti di Medicina o Rianimazione è superiore al 19% del totale dei positivi (2.705 ricoverati in Medicina e 177 in Rianimazione su 14.985 positivi al tampone molecolare, secondo i dati della Protezione Civile, pari ad una percentuale di ricoverati del 19,2% contro una media nazionale del 4,5%). Cioè quasi un soggetto attualmente positivo su 5 in Piemonte è ricoverato, contro una media che non arriva a 1 su 20 in Italia”. È un passaggio dell’analisi pubblicata sul suo sito internet da Anaao Assomed Piemonte, associazione dei medici e dirigenti sanitari del Piemonte.
 
Anche andando a considerare i dati diffusi dalla Regione, che includono anche i positivi dopo tampone rapido, la situazione non migliora di molto (2.882 ricoverati su totale di 16.567 positivi, pari al 17.4%)”, si legge nell’articolo. 
 
Il problema, però, secondo Anaao Assomed non è da ricercare in un eccessivo ricorso ai ricoveri, come potrebbe sembrare da una prima rapida analisi del dato: “Il dato così discrepante dalle altre regioni, con l’eccezione di Liguria e Valle d’Aosta, merita un approfondimento perchè ricorda la situazione di marzo, quando tutte le regioni, per carenza di tamponi e reagenti, presentavano dati analoghi con un’abnorme percentuale di ricoverati rispetto ai contagi totali dovuta alla sottostima del numero di contagiati asintomatici sul territorio. Una volta potenziata la capacità di tracciamento tramite tamponi, tutte le regioni hanno visto riequilibrarsi la suddetta percentuale su valori più sovrapponibili ai dati di letteratura e lo stesso Piemonte nei mesi di ottobre e novembre aveva una percentuale di ricoverati inferiore al 10%”.
 
Secondo l’associazione piemontese dei medici e dirigenti sanitari, insomma, l’alta percentuale di ricoveri sarebbe da ricondurre a carenze nel tracciamento dei positivi: molti contagiati asintomatici, insomma, non vengono individuati, rendendo il dato totale ampiamente sottostimato: “Il crollo del totale dei positivi, non accompagnato da analogo crollo nei ricoveri, ha determinato un’impennata del dato della percentuale dei ricoverati”.
 
Questa la conclusione dell’analisi pubblicata da Anaao Assomed: “O in Piemonte esiste, da dicembre, una variante decisamente meno contagiosa ma nettamente più aggressiva (tale cioè da determinare molti meno contagi ma portare al ricovero oltre il 19% dei contagiati) o ci siamo persi migliaia di contagiati asintomatici o paucisintomatici che non sono stati sottoposti a tampone, al contrario del resto d’Italia. Tanto per fare un semplice calcolo, con i 2.882 ricoverati attuali dovremmo avere circa 55.000 totali positivi per riportare la media intorno al 5% (Emilia è al 4.9%, Lazio al 4%, Veneto al 3.3%) e invece ne abbiamo solo 14.985 (o 16.567 se calcoliamo anche i rapidi). Dove sono quei quasi 40 mila che mancherebbero all’appello, probabilmente positivi ma mai testati?”.

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