DEMONTE - In valle Stura 13 profughi ucraini: sono stati accolti da privati

Ieri la riunione del Centro Operativo Intercomunale: si cerca un supporto per la mediazione culturale e la formazione linguistica

Redazione 17/03/2022 13:43

Nella serata di mercoledì 16 marzo si è riunito il Centro Operativo Intercomunale della valle Stura, allargato alle parrocchie e ai rappresentanti di alcune associazione ed enti attivi sul territorio della valle Stura (Sabrina Rocchia per l’Associazione Psicologi per i popoli Piemonte, Alberto Abello per il Comune di Gaiola, Maurizio Ramonda per il progetto S.A.I. e Giulia Manassero per il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese). L’incontro ha voluto fare il punto della situazione relativa ai profughi ucraini in valle Stura e ipotizzare alcune misure che verranno attivate nel prossimo periodo.
 
Attualmente sono presenti in valle 13 persone tra adulti e bambini - ospitati presso privati - ma si ipotizza che nelle prossime settimane il flusso potrà aumentare. Nell’incontro si è evidenziato che al momento non si necessitano di ulteriori disponibilità abitative mentre nei prossimi giorni, a seguito di colloqui con le persone ospitate, verranno elencate le necessità materiali degli ospiti. Inoltre, l’Associazione Psicologi per i popoli Piemonte ha segnalato di essere attiva sul territorio ed è disponibile ad interventi a seguito di segnalazioni mentre il Progetto S.A.I. ha segnalato di essere all’opera per l’attivazione di un supporto di mediazione culturale e di formazione linguistica.
 
Si legge nella nota diffusa dall’Unione Montana Valle Stura: “Invitiamo tutti gli abitanti della valle a fare riferimento alla propria amministrazione comunale per comunicare bisogni, problemi o disponibilità. Le amministrazioni si interfacceranno con il Centro Operativo Intercomunale, il quale a sua volta coordinerà le azioni con i livelli di competenza (Prefettura, Regione Piemonte, ASL, Istituti scolastici, CSAC, ecc.)”.
 
Per i cittadini ucraini che arrivano sui territori e che hanno un’accoglienza presso cittadini ed enti è necessario che l’ospitante trasmetta l’ospitalità entro 48 ore all’autorità locale di pubblica sicurezza (il Sindaco del Comune dove viene ospitata la persona). Le ASL territorialmente competenti, opportunamente informate, provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall'ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini nazionali. Entro 90 giorni i cittadini ucraini dovranno recarsi in Questura per il rilascio del permesso di soggiorno “protezione temporanea”. Al momento Prefettura di Cuneo e Questura stanno precisando procedure e modalità di accesso che appena chiare saranno condivise.


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