CUNEO - Infezione da Hiv: in calo i casi in Piemonte

I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids, in programma sabato 1° dicembre

28/11/2018 10:44

La prevenzione primaria e la diagnosi precoce consentono di intervenire contro l’infezione da HIV che in Piemonte è in significativa riduzione (255 nuovi casi nel 2017), una tendenza che ormai è in atto da un decennio. I dati sono forniti in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids che si celebra il 1° dicembre.
 
Si riduce rispetto all’anno precedente anche l’incidenza tra i giovani (25 -34 anni) pur restando questa fascia di età quella con il valore più elevato, pari a 15,6 casi ogni 100.000 abitanti. I giovani di meno di 25 anni di età con nuova diagnosi di HIV nel 2017 sono 34, di cui 23 stranieri. La componente maschile tra i casi di nuova diagnosi di HIV è nettamente prevalente (78%).
 
Le nuove diagnosi di HIV negli stranieri (86 casi nel 2017) si concentrano in giovani che provengono da paesi ad alta diffusione del virus. Nell’ultimo decennio il trend in riduzione si registra sia tra gli italiani sia tra gli stranieri.
 
I rapporti sessuali non protetti si confermano la principale modalità di diffusione dell’infezione da HIV anche nel 2017. Cresce la quota (39%) di diagnosi avvenute in stadio avanzato di infezione da HIV e si riduce la frequenza di persone che hanno effettuato in test HIV negli ultimi due anni.
 
Sebbene la riduzione delle nuove diagnosi di HIV che si osserva ormai da anni nella nostra regione si confermi un dato positivo importante, la velocità con cui cala l’incidenza e soprattutto l’elevata quota costante di persone che arrivano tardi alla diagnosi impongono di consolidare e potenziare ulteriormente l’impegno nella lotta all’HIV.
 
L’HIV è un’infezione prevenibile attraverso l’adozione di comportamenti efficaci nel limitare la sua diffusione; la sua trasmissione è evitabile. Investire in prevenzione primaria un intervento prioritario, essenziale e indifferibile.
 
Tutta la popolazione deve essere informata in modo continuativo ed efficace sulle regole del sesso sicuro e sui comportamenti a rischio di contrarre una infezione sessualmente trasmessa. Una diagnosi tardiva, oltre a ridurre la probabilità per il paziente di un pieno recupero immunologico una volta iniziato il trattamento farmacologico, gioca un ruolo chiave nelle dinamiche di diffusione dell’infezione nella popolazione. È pertanto prioritario promuovere la diagnosi precoce potenziando l’offerta del test HIV su tutto il territorio prevedendo un offerta attiva mirata alle persone che hanno comportamento sessuale a rischio, fanno parte di gruppi con elevata prevalenza di HIV, presentano specifiche condizioni cliniche.

I farmaci antiretrovirali assunti correttamente riducono la carica virale e quindi la contagiosità: un trattamento efficace contribuisce a limitare la diffusione del virus HIV. È quindi essenziale assicurare la cura tempestiva e massimizzare l’aderenza al trattamento farmacologico delle persone con HIV, puntando in particolare a recuperare chi, pur sapendo di essere sieropositivo per HIV, non si fa seguire da un centro clinico.


c.s.

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