CUNEO - “Infrastrutture, dai nuovi rappresentanti di FdI una sorta di timore compromissorio”

Interviene un gruppo di amministratori ed ex amministratori di destra: “L’ente Provincia coordinava le azioni parallele, oggi fatica a colmare i vuoti”

Redazione 30/06/2025 17:31

Riceviamo e pubblichiamo: Egregio direttore,
è una lunga strada quella della provincia di Cuneo, che si è fatta largo negli anni 1970-1980 con l’amministrazione provinciale condotta da Giovanni Falco e da Guido Bonino, affiancati dall’assessore Marco Fagnola: rivendicazioni da parte delle istituzioni e di enti, manifestazioni di denuncia delle associazioni produttive. Poi con la stagione 1990-2000 la progettazione di opere infrastrutturali si fece più intensa con la presidenza di Giovanni Quaglia, l’impegno dell’assessore Pier Giorgio Pagano, dell’ing. Giuseppe Vassallo e del vicepresidente Franco Revelli. In prima linea a smuovere le situazioni vi era continuamente la Camera di Commercio di Ferruccio Dardanello. La loro azione si avvaleva dell’affiancamento di giornalisti come Gianfranco Collidà, Giampaolo Garassino, Claudio Puppione, don Costanzo Marino. Era la stagione qualificante dei propositi, degli studi, dei progetti, delle prime concrete grandi realizzazioni, che coinvolse un po’ tutti gli esponenti politici di centro, di sinistra, di destra. Dopo le presidenze di Raffaele Costa e di Gianna Gancia, quasi improvvisamente, l’avvicendamento degli eventi e dei rappresentanti politici e di amministratori, ha messo fine ad un’epoca. Siamo punto e a capo. Per forza di cose la nostra lunga strada gira in circolo: isolati convegni monotematici delle associazioni di categoria (gli interlocutori sono in pratica gli associati), distacco della politica dal territorio; a fare da filo conduttore rimangono i resoconti giornalistici. L’unico fatto nuovo è la corsa di politici e amministratori a presenziare ai vari tipi di manifestazioni e feste, ad accampare meriti, a farsi fotografare, a scambiarsi sorrisi. Lo schieramento politico di opposizione, ad ogni livello è fortemente conflittuale e divisivo. Invece, gli alleati di governo generalmente non comunicano fra di loro, la tattica che prediligono è l’azione per conto proprio. Una volta l’ente Provincia coordinava le azioni “parallele”, oggi fatica a colmare i vuoti e ad arginare gli assalti alla diligenza governativa; un tempo le azioni in provincia avevano riflessi e collegamenti diretti in Regione Piemonte e all’occorrenza anche in Liguria. Ma i nodi irrisolti tornano sempre al pettine per tutti e non li si può eludere. Noi della Destra identitaria, quella di Almirante tanto per intendersi, abbiamo la soddisfazione e le motivazioni per rivendicare il nostro impegno di tanti anni (anche difficili) per Cuneo. Purtroppo, alcuni dei nuovi rappresentanti di FdI, manifestano invece una sorta di timore compromissorio, e così si riducono nell’angolo e perdono considerazione, riconoscimento e primogenitura di proposte e iniziative. Per quanto riguarda il dibattito di attualità, dalla storia dell’apertura del Tenda - bis alla rinascita della Provincia, dal traforo di Armo- Cantarana alla variante di Demonte sulla SS21 agli invasi, gli alleati di centrodestra se la raccontano fra loro, gli avversari di sinistra riprendono voce. Il solo presidente Robaldo riesce a farsi sentire, nel silenzio assordante della sua maggioranza provinciale. A conclusione di questo nostro commento vorremmo avanzare un modesto suggerimento: si tenga conto che nei rapporti con la Francia, i transalpini agiscono attraverso le istituzioni, che sono più forti ed efficienti delle nostre (vedi Prefetture, Dipartimento strade, Sindaci). In più, la Francia che per vecchia strategia guarda la carta geografica da Parigi, privilegia le grandi comunicazioni a nord delle Alpi anziché a sud. Per questo è opportuno coinvolgere e impegnare costantemente gli europarlamentari italiani sulle questioni transalpine, anche mediante convergenze assidue con esponenti politici d’oltralpe. Grati per la pubblicazione, distintamente.   Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale), Guido Giordana (sindaco di Valdieri), Paolo Barabesi (consigliere comunale Cavallermaggiore), Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano)

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