CUNEO - Inquinamento anche nel Cuneese: che cosa significa quando scattano i semafori antismog?

“In corso giornate critiche. Poi arriverà la bassa pressione con il calo delle temperature e precipitazioni, che miglioreranno la situazione”, spiega il direttore dell'Arpa Secondo Barbero

Micol Maccario 21/02/2024 07:49

Negli scorsi giorni sono scattate le limitazioni previste dal semaforo antismog a causa del peggioramento della qualità dell’aria anche in provincia di Cuneo. Le restrizioni hanno riguardato le principali città della Granda: Cuneo, Bra, Savigliano, Fossano, Saluzzo, Busca e Borgo San Dalmazzo.
 
Stiamo vedendo una situazione di non rispetto dei valori massimi di polveri sottili – dice Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte –. Già una settimana fa si erano registrati valori critici nell’agglomerato di Torino, che poi si sono estesi anche a Cuneo. Ieri e oggi sono state due giornate critiche, poi arriverà la bassa pressione con il calo delle temperature e precipitazioni, che miglioreranno la situazione”. Come spiega il direttore, le motivazioni del fenomeno derivano dal fatto che in questo periodo le emissioni sono elevate a causa sia del traffico che del riscaldamento. A questi fattori si somma la situazione meteorologica, “che non è favorevole alla dispersione degli inquinanti perché permangono al suolo. Ieri è stata una giornata con un po’ più di ventilazione, ma ha riguardato unicamente alcune regioni settentrionali, non la zona del Cuneese”.
 
Per far fronte al peggioramento della qualità dell’aria la Regione Piemonte aveva adottato con una specifica ordinanza alcune restrizioni strutturali e temporanee (disponibili in dettaglio sul sito ufficiale della Regione). Tra quelle strutturali, è stata vietata tutti i giorni la circolazione dei veicoli diesel e benzina euro 0,1 e 2 e di quelli gpl e metano euro 0 e 1. A queste si aggiungono limitazioni in vigore dal 15 settembre 2023 al 15 aprile 2024, secondo cui dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 è vietata la circolazione degli autoveicoli diesel euro 3 e 4 e dei motocicli euro 0 e 1 (dalle ore 0.00 alle ore 24.00).
 
A queste si sommano alcune limitazioni temporanee aggiuntive, in vigore dal 15 settembre al 15 aprile, se si attivano i livelli di allerta del semaforo antismog arancione e rosso. L’attivazione di uno dei livelli è effettuata da Arpa Piemonte mediante alcuni controlli settimanali stabiliti volti a verificare la concentrazione media giornaliera di pm10 (particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 μm) previsti per quel giorno e per i due giorni successivi.
 
Il livello di allerta del semaforo arancione si attiva quando si prevede il superamento del valore di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo di aria analizzata per tre giorni consecutivi. In questo caso, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30 è vietata la circolazione dei diesel euro 5. E, nel weekend e nei festivi negli stessi orari, c’è il blocco dei diesel euro 3 ed euro 4. Il livello di allerta del semaforo rosso, invece, si raggiunge quando è previsto che si oltrepassi il valore di 75 microgrammi di pm10 per metro cubo di aria, sempre per tre giorni consecutivi. In questo caso, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30 entra in vigore il blocco dei diesel euro 5.
 
Queste misure temporanee – continua il direttore – intervengono quando si sta verificando un aumento, scattano però in maniera preventiva perché utilizzano le previsioni di superamento dei giorni successivi”. Fino al 2021, era in vigore un meccanismo a posteriori, che interveniva solo quando c’era un’allerta attiva in quel momento e si era già verificato il superamento delle limitazioni. Dal 2021 a oggi, invece, la valutazione viene condotta sulla base delle previsioni. “Sono misure che servono per non innalzare ulteriormente i valori. Si tratta di misure emergenziali che però non sono risolutive da sole. Un lavoro più strutturale è legato agli interventi che non avvengono in situazioni di emergenza”.
 
Le misure strutturali a cui fa riferimento il direttore fanno parte di un Accordo di programma sottoscritto dalle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna con il ministero dell’Ambiente il 9 giugno 2017 e che si pongono come obiettivo la realizzazione di misure volte a migliorare la qualità dell’aria a tutela della salute dei cittadini. Nello specifico, come si legge sul sito della Regione, gli interventi – oltre ad agire sulle limitazioni del traffico con la limitazione di alcuni veicoli diesel – mirano a ridurre l’inquinamento causato dai generatori di calore domestici a legna, dalle combustioni all’aperto e dalle emissioni di ammoniaca derivanti dalle attività agricole e zootecniche.
 

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