CUNEO - Invasi, Bongioanni (FdI): "La politica dei 'no' condiziona la vita dei cittadini in Piemonte"

La presa di posizione del capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione: "Senza questa cultura, oggi potremmo avere soluzioni per l'approvvigionamento idrico"

Redazione 12/07/2022 10:39

"Paolo Bongioanni, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, punta il dito contro la politica dei ‘No’ che ha condiziona la vita dei cittadini in Piemonte”. Si apre così il comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’ex direttore dell’Atl del Cuneese. Il tema all’ordine del giorno è quello degli invasi: “Opere - commenta Bongioanni - che oggi avrebbero quantomeno mitigato le criticità derivanti da una crisi idrica senza precedenti. È vero, stiamo affrontando una delle estati più asciutte di sempre, ma paghiamo un ritardo dovuto alla cultura del no così forte e presente in Italia: No Tav, No Tap, No Triv. Sentiamo tanti ‘no’ a quelle che potevano essere le soluzioni per compensare la criticità di oggi”.
 
Prosegue il comunicato: "La Regione Piemonte si è adoperata perché il governo decretasse lo stato di emergenza in Piemonte, consentendo così di avere un finanziamento di 7,6 milioni di euro per interventi urgenti. Un fondo utile, ma che potrebbe non bastare. Questa crisi avrà un prezzo più pesante, che andrà ad impattare sulle migliaia di agricoltori e allevatori che scontano oggi il ritardo cronico che abbiamo avuto nel realizzare opere idrauliche che erano indispensabili. Le abbiamo viste nascere sulla carta, con risorse stanziate, e infine fermarsi per continui veti o crismi ambientalisti”.
 
“Senza la cultura del ‘no’ potremmo oggi avere soluzioni che sarebbero servite a risolvere problematiche delicate come l’approvvigionamento idrico e potremmo essere più preparati a garantire una continuità operativa dell’agricoltura zootecnica” prosegue Bongioanni: “Avremmo avuto bisogno degli invasi per dare una sostenibilità ambientale e un principio di economia circolare al Piemonte. Servono infrastrutture per il recupero dell’acqua piovana e la capacità di stoccaggio di un bene cruciale come quello dell’acqua. Chi dice no a queste opere per non meglio precisati motivi paesaggistici, si dovrebbe rendere conto di quanto costi questo ritardo cronico nella realizzazione delle infrastrutture”.
 
“A questo punto – ha ribadito il capogruppo di FDI – sarà bene che il Governo si dia da fare davvero per muoversi nella realizzazione di opere idrauliche urgenti e provveda, permettendo di superare la burocrazia imperante, ad autorizzarne la realizzazione. Servirà poi compensare per l’aumento dei costi dei cantieri: se dovessimo aspettare anni tra vincoli poco chiari o mancati finanziamenti, finiremmo per causare un danno agli agricoltori e agli allevatori, all’industria, ad ogni cittadino, all’economia italiana del made in Italy che, dà punto di forza, diventerà una criticità da risolvere. Non possiamo permetterci di creare danni così ingenti”.

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