CUNEO - “Invasi: il Pd dronerese batta un colpo. Cosa fare per la diga in val Maira?”

La replica di tre dirigenti di Fratelli d’Italia alla lettera del circolo dem: “Progetti vecchi di quarant’anni? È perché allora tecnici e politici se ne occupavano”

Redazione 11/05/2023 17:30

Riceviamo e pubblichiamo la replica di tre dirigenti di Fratelli d’Italia Cuneo alla lettera inviata dalla segreteria del Circolo Partito Democratico Dronero - Valle Maira sul tema degli invasi:
 
Egregio direttore,
un’ammucchiata di parole, che comincia col dire “l’acqua non c’è” e finisce con l’affermare “l’acqua quando c’è scorre sotto i ponti”. È questo il succo di un comunicato del Pd di Dronero sulla questione invasi, buttato giù tanto per dire “ci siamo anche noi e battiamo un colpo”, e soprattutto ergersi comunque a opposizione di quanto sostiene Fratelli d’Italia. Si dovrebbe sapere che gli invasi servono principalmente a regolare le acque, ossia a raccoglierne l’afflusso quando si riversano a terra e a rilasciarle per vari usi nei momenti di siccità o di utilità.
 
I progetti che custodiscono la Provincia e la Regione sono un patrimonio vecchio di 40 anni, perché in allora c’erano tecnici e alcuni - pochi - politici e amministratori che se ne occupavano (compreso qualcuno di sinistra). Poi non se ne fece più nulla. È ora di riconsiderarli, poiché per varare un progetto cantierabile di diga oggi occorrono anni di studio, di verifiche, di confronti, di richieste di autorizzazioni e di finanziamenti (non dice niente l’esperienza recente dello sbarramento di Serra degli Ulivi in quel di Villanova Mondovì?). Gli anni passano colpevolmente anche per mancanza di preveggenza e di volontà politica, e per eccesso di prosopopea verbale da parte di esponenti locali, di pregiudizi ideologici degli ambientalisti e di interessata scarsità di informazione.
 
Alla fine, i “democratici” di Dronero dicano chiaramente e pubblicamente cosa intendono fare per la costruzione di una diga in Valle Maira. Costoro quando non sanno cosa dire e che cosa proporre scoprono l’acqua calda del “coinvolgimento di Comuni e Unioni montane”. Che novità! Sappiano che già nel lontano 1981 gli abitanti della Valle Maira, che rivelavano di essere furbi e a conoscenza della situazione, davano il loro assenso alla diga di Stroppo, chiedendo però di quantificarne il ritorno economico per la Valle, decisione detta del “sì ragionato”. Per questo, nel mese di maggio del 1981, su invito dell’Amministrazione provinciale si riunirono in Cuneo i rappresentanti della Camera di Commercio, del Comitato comprensoriale di Cuneo, della Comunità montana Valle Maira e dei Comuni di Stroppo, Dronero, Busca. Ne scaturì anche un ordine del giorno in cui “si invita l’ente Regione a rappresentare al Comitato tecnico gli elementi favorevoli circa la proposta dell’invaso di Stroppo, affinché li tenga in debita considerazione”. È ancora operante l’ing. Salvatore Guido Selleri a confermare la sintesi tecnica predisposta dalla Provincia per una diga di 10 milioni di metri cubi d’acqua, che andrebbero a ricoprire una zona di 1.250 ettari, situata a cavallo della frazione Bassura.
 
Invitiamo il Pd di Dronero, se vuole essere utile, a fare qualche ricerca sui progetti del passato, gli unici esistenti, e a studiare concretamente la questione.
 
Grazie per la pubblicazione. Distintamente.
 
 
Paolo Chiarenza (Busca), Guido Giordana (Valdieri), Enzo Tassone (Peveragno)

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