CUNEO - "Invasi: mentre ci si incontra e si discute rimettiamo mano a progetti concreti"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di alcuni esponenti della destra provinciale: "Quest'anno la mancanza d'acqua sarà ancora più grave"

Redazione 07/02/2022 09:28

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio Direttore,
è datato da anni nella nostra provincia l’impegno di proposta e di sensibilizzazione della destra politica sulla necessità di costruire dighe per l’uso plurimo delle acque, di incentivare la produzione idroelettrica per affrontare i problemi derivati dalla siccità, della regolamentazione dei corsi d’acqua. Ne abbiamo fatto punto saliente dei nostri programmi elettorali in ogni rinnovo della Provincia. Riconosciamo che abbiamo avuto riscontri da parte di parlamentari autorevoli come il sen. Carlotto, l’on. Delfino, ma nel corso degli anni tutto è pressochè finito lì. Ogni anno in estate puntualmente il cuneese viene investito da gravi problemi di mancanza di acqua per uso irriguo. Quest’anno è ancora peggio. Allora la Regione chiede un Osservatorio urgente sulla crisi idrica. Acque Irrigue Cuneesi, che comprende 18 Consorzi di secondo grado della provincia, chiede di fare parte dell’Osservatorio permanente ed auspica che la Provincia costituisca un apposito Tavolo per l’irrigazione. L’assessore regionale all’Ambiente riconosce che “per il futuro prossimo occorrerà mettere in campo azioni finalizzate allo stoccaggio di acqua”. Altri ancora invocano la realizzazione di mini-invasi e l’utilizzo di impianti di irrigazione a goccia, evitando sempre di più l’irrigazione a pieno campo. Andiamo per ordine. A parte la questione dei costi – con l’assenza di economie di scala – nel caso della costituzione anche di piccoli invasi, il problema irrigazione non sarebbe risolto. Non si possono risolvere grossi problemi con soluzioni minime, tenendo conto che le maggiori, urgenti esigenze di irrigazione riguardano la destra Stura e la parte a valle della sinistra Stura, nonché la parte bassa del buschese e il saluzzese. In altri termini, a fronte del patrimonio idrico di un miliardo di metri cubi di acqua della “Granda”, il fabbisogno è di almeno 220milioni di metri cubi, ma non ci si può disperdere nei piccoli invasi, sia per i costi che per i tempi di realizzazione (ci sono voluti circa 15 anni per giungere alla fase cantierabile di Serra degli Ulivi).
 
Gli impianti a goccia sono una illusione, se non per la coltivazione di piccoli frutti, poiché le spese di impianto e di pressione per la distribuzione dell’acqua sono esorbitanti. A pioggia si possono irrigare i prati. Ma soprattutto si deve avvertire che la maggiore coltivazione nel cuneese è il mais, seguono poi gli alberi da frutto. I costi di distribuzione dell’acqua variano notevolmente a seconda del sistema di irrigazione, per cui il mezzo più conveniente è il sistema tradizionale di scorrimento dell’acqua. Incontri, programmi per il futuro, disquisizioni di vario genere a parte, si deve per gli invasi rimettere mano a progetti concreti. In Provincia a Cuneo devono essere custoditi gli studi e i progetti di fattibilità della diga di Moiola, iniziati negli anni 1980 con l’ing. Tournon: 230 milioni di metri cubi di acqua per l’integrazione irrigua dei comprensori di destra e sinistra Stura per complessivi 30.000 ettari di terreno coltivato, la produzione annua media di 60 milioni di Kwora, un decisivo contributo per la soluzione del contenimento delle piene, un forte impulso alle attività economiche della valle. Certo, per intraprendere grandi opere ci vogliono in testa personaggi di rilievo e alle spalle organismi territoriali forti. Si cominci però con il ricorrere alle indicazioni, alla
consulenza di qualificati tecnici ancora operativi come l’ing. Salvatore Guido Selleri e l’ex assessore provinciale già presidente di Acque Granda Marco Botto.
 
Ringraziamo per l’attenzione.
 
Paolo Chiarenza (Busca), Enzo Tassone (Peveragno), Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano), Guido Giordana (sindaco Valdieri)

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