CUNEO - L'appello di Germana Avena: "Anche Manassero e Robaldo partecipino alla CIG di giugno"

L'intervento della sindaca di Roccavione al termine del convegno che ha aperto il Cuneo Montagna Festival: "Il Tenda bis è a rischio, e non parlo di rischio ritardo"

Andrea Dalmasso 18/05/2023 14:08

Si chieda fortemente, attraverso la Regione e la Prefettura, che il Sindaco di Torino, quello di Cuneo, la Provincia di Cuneo e quella di Imperia siedano a pieno titolo al tavolo della Commissione Intergovernativa Italia-Francia che si terrà ai primi di giugno”. È la richiesta di Germana Avena, sindaca di Roccavione, che con un accorato appello sulla situazione dei trasporti transfrontalieri ha chiuso stamattina, giovedì 18 maggio, il convegno sulla “Metro Montagna” che ha aperto il Cuneo Montagna Festival.
 
Tra pochi giorni la CIG si riunirà per affrontare proprio il “nodo” stradale e quello ferroviario del colle di Tenda. La prima cittadina di Roccavione chiede una maggior rappresentanza dei territori italiani, al pari di quanto avviene per quelli francesi: ad oggi al tavolo è presente solo la Regione Piemonte, insieme ai rappresentanti governativi.
 
Nel suo appello, letto nel salone d’onore del municipio di Cuneo, la sindaca ha affrontato sia la questione del Tenda bis che quella ferroviaria: “Il nostro territorio è un giacimento di storia, cultura, rapporti sociali ed economici già costruiti e consolidati in millenni di scambi tra gruppi e persone. Un giacimento che rischia fortemente la residuali. Se metromontagna ha a che vedere con il campo di relazioni che si instaurano tra territorio montano e territorio metropolitano, io mi sento di affermare che la relazione primaria che si deve necessariamente instaurare è quella della mobilità. Ora il giacimento di cui parlavo prima è privo di vie di comunicazione, quelle vie che esistevano e ora non esistono più o sono ormai marginali”.
 
Secondo la sindaca di Roccavione i lavori del Tenda sono “a forte rischio e, vi assicuro, non solo a rischio ritardo”. Il riferimento è in particolare al contratto ancora mancante (oltre ai finanziamenti) per gli interventi post-tempesta Alex e ai lavori per il ponte e il piazzale sul versante francese: insomma, per la prima cittadina roccavionese l’apertura al traffico a ottobre, più volte assicurata da Anas, è impensabile. 
 
Poi la questione Cuneo-Nizza: “È ridotta a quattro corse al giorno. Questa ferrovia non è il treno del Bernina, è una ferrovia internazionale che costituisce un servizio per turisti, studenti, operatori economici, che costituisce il presupposto per la costituzione del distretto internazionale previsto dal Trattato del Quirinale (perchè noi abbiamo gli strumenti ma spesso non li sappiamo usare). Questa ferrovia deve essere posta a carico delle linee statali, non regionali, può essere tutta elettrificata e quindi trasportare merci, può consentire di arrivare da Torino a Nizza o Ventimiglia in due ore, può collegare di nuovo Berna e Ventimiglia, come fino al 2007. Il tutto può concretizzarsi solamente se si rivede la Convenzione italo francese scaduta da anni. Anni di resa alle posizioni attendiste della Francia, e vale anche per il traforo”.
 
Poi l’appello alle istituzioni: “Gianna Pentenero (presente in sala, ndr) sa che da anni chiedo che la nostra ferrovia diventi Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, perchè da anni la sommergo di sollecitazioni. La Regione conosce e condivide l’importanza di queste vie di comunicazione. Il presidente dell’Uncem è sempre stato un interlocutore affidabile, lo ringrazio. Il sindaco di Cuneo ha aderito alla mia richiesta di dare forza alle richieste che fino a un anno fa erano solo della valle Vermenagna. Il presidente della Provincia ha dichiarato che il tema del Tenda sarebbe stato prioritario per la sua azione amministrativa. Quindi, nessuna voce fuori dal coro. Tuttavia, non è più il momento delle parole e non sono venuta qui per un titolo sul giornale. Mi piacerebbe e credo risulterebbe soddisfacente anche per voi se chiudendo questo tavolo potrete dire di aver lavorato e cercato un risultato”. Quindi la richiesta riportata in apertura, in vista della CIG di giugno: “Sia il primo atto di volontà forte per la realizzazione della metromontagna, anche i cittadini delle valli e di pianura capiranno che la metromontagna non è una parola di nuovo conio, non è una nuova idea destinata a rimanere tale e riempire la bocca ai convegni, ma si concretizza nella speranza che qualcosa cambi grazie alle istituzioni”, ha concluso Avena.

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