VALDIERI - "L'articolo 136 e la frammentazione fondiaria provocano il blocco dell'attività selvicolturale"

Una riflessione sui problemi della montagna del sindaco di Valdieri Guido Giordana e dell'assessore Davide Audisio

24/05/2023 07:41

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio direttore,
in questi ultimi tempi politici e amministratori hanno riscoperto i problemi della montagna: incontri, discussioni, articoli di giornali. Non è tanto una questione culturale come dice qualcuno con toni cattedratici. E non è nemmeno tanto il riflesso dell’interesse che manifestano la pianura e la metropoli, come dice qualche benpensante della gita domenicale. È essenzialmente questione di realismo, di buonsenso e di buon governo; è questione di sapere vivere la montagna, conoscerla e magari lavorarla e sapere come valorizzarla.
 
Le leggi ci sono da tempo a salvaguardia dei territori delle terre alte e per il loro sviluppo economico. Ma se le normative e la burocrazia procurano un’ottusa e limitata considerazione e manovra di intervento di chi quotidianamente lavora in montagna e cerca di rendere quest’ultima produttiva, tutto diventa insufficiente, contingente, tutto si riduce a interessanti dibattiti, buone intenzioni e promesse speranzose.
 
Un ultimo esempio dei motivi da contendere è dato dalla difficoltà che incontrano gli operatori forestali che solo da un paio di mesi circa sono venuti a conoscenza, talvolta casualmente, della necessità di ottenere l’autorizzazione paesaggistica per l’esecuzione di tagli boschivi nelle aree soggette al vincolo noto come “Galassino”. Questa situazione è venuta a crearsi a seguito della pubblicazione, nel novembre 2022, di una sentenza della Corte Costituzionale in materia di vincoli paesaggistici, che in tutt’Italia sono disciplinati dal Codice dei beni culturali e del Paesaggio.
 
Tutti i boschi, indistintamente, sono tutelati ai sensi dell’articolo 142 del Codice, ma possono anche ricadere in aree sottoposte a tutela paesaggistica ai sensi dell’articolo 136.
 
In forza di quest’ultimo disposto il proprietario, l’acquirente o l’utilizzatore dei boschi, prima di procedere a un intervento selvicolturale, deve ottenere l’autorizzazione paesaggistica ogni volta che il taglio interessa una superficie vincolata.
 
La competenza al rilascio dell’autorizzazione è in capo ai Comuni, che devono valutare caso per caso la compatibilità paesaggistica dell'intervento con le caratteristiche del contesto in cui l’intervento selvicolturale deve essere realizzato.
 
In contesti geografici ed economico-sociali come la valle Gesso, da una parte totalmente vincolati ai sensi dell’articolo 136, e dall’altra, caratterizzati dall’estrema frammentazione fondiaria e dalla suddivisione della proprietà pubblica in piccoli lotti gravati dall’uso civico, dove viene riconosciuto l’uso focatico, l’effetto dell’applicazione di questa norma si sta risolvendo nel blocco dell’attività selvicolturale o, in alternativa, nell’illegalità dei tagli.
 
Non si risolvono i problemi dell’uso focatico della legna e dei diritti derivati dagli usi civici con soli interventi tecnici. Ugualmente non si possono fronteggiare adeguatamente le necessità di intervento se non si responsabilizzano con precisione i preposti a gestire i fondi per la montagna.
 
Solo l’intervento concreto della politica può risolvere queste e tante altre problematiche.
 
Grazie per la pubblicazione, distintamente.
 
Guido Giordana (Sindaco di Valdieri)
Davide Audisio (Assessore alla Montagna di Valdieri)

c.s.

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