CUNEO - 'L'Asti-Cuneo diventi uno dei simboli della ripartenza del Piemonte'

Le dichiarazioni della deputata di Fratelli d'Italia Monica Ciaburro: 'La coesione tra i parlamentari cuneesi deve continuare'

21/05/2020 15:01

In questo momento storico così complesso e difficile sotto molti punti di vista, non ultimo, quello economico, voglio immaginare che la venticinquennale epopea relativa alla costruzione dell’autostrada Asti-Cuneo abbia definito, si spera in modo certo e non più modificabile, il suo complesso iter, il finanziamento ed il cronoprogramma relativo all'ultimo lotto 2.6, vista la recentissima determinazione del CIPE e la successiva dichiarazione del sottosegretario Traversi ieri alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati". Lo ha dichiarato Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d'Italia, la quale rileva però "una fondata
preoccupazione relativa alla possibilità che la soluzione che porta al futuro subentro delle concessioni autostradali della Satap, con conseguente rimborso, possa essere considerato dall'Unione Europea come aiuto di Stato".
 
"In questa legislatura la coesione parlamentare dei rappresentanti politici cuneesi, in merito alla nostra autostrada, deve proseguire - ha continuato la parlamentare – al fine di esplorare con anticipo ed immediatezza, sotto la guida del Governatore Alberto Cirio, gli orientamenti dell'Europa affinchè si giunga ad una soluzione positiva. Sono altresì certa che il Gruppo Gavio, concessionario del bene, terrà fede a quelli che erano gli impegni assunti a seguito della concessione del 2012 con il Ministero delle Infrastrutture per la viabilità locale complementare. La presenza nel Governo del ministro cuneese Fabiana Dadone potrà far sì che il termine dei lavori della nostra autostrada, così importante e sostanziale per la “macroprovincia” dell’eccellenze enogastroniomiche che si trovano sui territori di Cuneo ed Asti, possa cancellare l’infelice battuta di Beppe Grillo detta nel comizio di Cuneo nel 2010: 'Che cosa ci andate a fare ad Asti, se non c'è niente? E da Asti, cosa vengono a fare qui?'".
 
"Questi due anni e mezzo di esperienza parlamentare mi hanno fatto capire che per le grandi opere è indispensabile una sinergia di intenti tra i parlamentari dei territori, seppur con diverse sfumature e diverse sensibilità, in alcuni casi forse anche per cancellare vecchie opposizioni ideologiche di partito, bisogna dare atto dell’impegno svolto anche dai parlamentari del centro sinistra. L’Asti-Cuneo non è più solo un nastro di asfalto, essa deve divenire uno dei simboli della
ripartenza del nostro Piemonte ed in particolare di quella che io da sempre chiamo la “terza isola di Italia”, il cuneese, una delle aree più abbandonate dal punto di vista delle infrastrutture e dei trasporti".

c.s.

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