CUNEO - L'inchiesta di 'Report' sulla morte di Raffaello Bucci si allarga in Germania e fa tappa a Stoccarda

Nella puntata andata in onda stasera la trasmissione Rai è tornata sul caso del presunto suicidio dell'ultras della Juventus residente a Margarita

a.d. 03/06/2019 23:10

Come anticipato in giornata dal “Corriere della Sera”, nella puntata andata in onda stasera “Report” è tornato ad occuparsi della morte di Raffaello Bucci, ultras della Juventus e collaboratore della società bianconera residente a Margarita gettatosi da un viadotto della Torino-Savona nell'estate del 2016, poche ore dopo essere stato ascoltato dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta “Alto Piemonte”, che ha fatto luce sui rapporti tra alcuni gruppi ultras bianconeri e la 'ndrangheta. L'ipotesi, dopo la riapertura del fascicolo, è quella di istigazione al suicidio. Sul corpo di Bucci, la cui salma è stata riesumata dal cimitero di Cuneo lo scorso primo aprile, sarebbero infatti stati trovati segni riconducibili ad un'aggressione.
 
Il giornalista della trasmissione Rai Federico Ruffo, che ha condotto l'inchiesta fin dall'inizio, ha ricostruito il contesto in cui si inserisce la morte di Bucci: sono state riascoltate le parole dell'ex compagna Gabriella Bernardis – la quale sostiene che l'uomo non fosse solo sul viadotto prima di morire - e di un testimone anonimo intervistato a Londra, che ha parlato di divergenze tra lo stesso Bucci e il leader dei Drughi Dino Mocciola e di un pestaggio subìto dall'ultras di Margarita pochi giorni prima di morire. Si è parlato poi, come già avvenuto in precedenti “puntate” dell'inchiesta, dei cospicui proventi del bagarinaggio, che Bucci avrebbe gestito e “ripulito” tramite vincite fittizie al Lotto grazie ad una tabaccheria “compiacente”. Dopo essere stato interrogato dai pm, Bucci sarebbe stato “terrorizzato dalle conseguenze delle sue rivelazioni, per lui e per suo figlio”.
 
Proprio la “gestione” dei proventi derivanti dal bagarinaggio e dal traffico di stupefacenti all'interno della curva bianconera avrebbe generato la “guerra” tra gruppi organizzati in cui si inserirebbe la morte di Bucci. Nella puntata andata in onda stasera, Ruffo ha intervistato il figlio di un ex latitante legato alla Camorra e a Raffaele Cutolo, Davide Nouaimia, leader dei “True Boys”, gruppo di tifosi bianconeri con base a Stoccarda formato da italiani emigrati nel Nord Europa. Anche con l'attività di autonoleggio gestita da Nouaimia in Germania la curva bianconera avrebbe gestito il riciclaggio dei proventi del bagarinaggio, e secondo quanto sostenuto dall'ex compagna un'auto con targa tedesca sarebbe stata presente ai funerali di Bucci. Il successivo tentativo di “scalata” delle gerarchie della curva da parte dei “True Boys” avrebbe poi alzato la tensione all'interno della tifoseria. La dirigenza della Juventus, sostiene Nouaimia, avrebbe così chiesto al gruppo con base a Stoccarda di allontanarsi dalla curva per un periodo per provare a “calmare le acque”. La società bianconera, però, ha smentito ogni rapporto con il leader dei “True Boys”.

La lotta per la "supremazia" in curva e la gestione di centinaia di migliaia di euro, proventi di attività illecite condotte allo "Stadium" e dintorni: dopo essere stato ascoltato dalla Procura su questi temi Raffaello Bucci si sarebbe tolto la vita. A fare chiarezza potrebbe essere la perizia effettuata sul suo cadavere.


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