CUNEO - L'Inps rischia di penalizzare le imprese agricole, Taricco presenta un'interrogazione in Senato

L'esponente del PD, con alcuni colleghi, si è schierato perché l’applicazione delle norme di inquadramento delle 'cooperative senza terra' tenga conto delle realtà del settore e delle loro complessità

28/02/2020 15:50

 
La Circolare INPS n. 94 del 20 Giugno 2019 fornisce chiarimenti relativi ai soggetti che svolgono, in connessione o meno con l’attività principale, ulteriori attività, quali la manipolazione, la conservazione, la trasformazione, la commercializzazione e la valorizzazione di prodotti agricoli, al fine di intervenire sull’inquadramento, per l’assoggettamento a contribuzione agricola unificata, delle società, delle cooperative e delle organizzazioni di produttori che svolgono attività diverse dalla coltivazione dei fondi, dalla selvicoltura e dall’allevamento di animali, così definito dall’art. 2135 del Codice civile
 
Sottolinea il Senatore Taricco: “Secondo l’Inps non rientrerebbero nello specifico ambito di applicazione riguardante l’individuazione dei lavoratori agricoli dipendenti ai fini dell’applicazione delle norme di previdenza ed assistenza sociale, comprendenti quindi anche quelle relative all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (stabilito all’art. 6 della Legge 31 Marzo 1979 n. 92), le attività di servizi e di supporto al processo produttivo, quali ad esempio la potatura, la semina, la fornitura di macchine agricole, svolte da imprese non agricole.
 
I lavoratori addetti alle attività citate dall’art. 6,- dipendenti di cooperative o di società che svolgono attività caratterizzate dall’esecuzione in appalto di fasi di lavorazioni o singole operazioni del processo produttivo – continua Mino Taricco – sempre secondo l’interpretazione autentica dettata dall’INPS – non sarebbero iscrivibili nella gestione agricola – delineando quindi la fattispecie della somministrazione irregolare di manodopera, e questo rischia di creare , anche dove tutto questo avveniva nel pieno rispetto delle norme una vera e propria disarticolazione organizzativa sia per cooperative che avevano regolarizzato il lavoro sia per le aziende agricole che fruivano del servizio”.
 
 

c.s.

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