BUSCA - ''L'istituzione scolastica mette davanti a tutto la tutela di sè''

La mancata concessione della didattica in presenza per i figli dei lavoratori dei servizi essenziali fa discutere. La lettera aperta di un genitore al dirigente scolastico di Busca e al direttore dell'Usr

Redazione 08/03/2021 15:51

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta inviata da un genitore al dirigente scolastico dell'istituto comprensivo “G.Carducci di Busca” e al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.
 
Egregio dirigente scolastico,
la ringrazio per la risposta che ha inviato alla mia richiesta di attivazione della scuola in presenza. Mi duole però constatare che forse c’è stato un fraintendimento, poiché nella risposta mi fa notare "Il primo punto da evidenziare è che il Dpcm del 3 novembre 2020 citato nella Sua gentile richiesta ha cessato i suoi effetti, pur con le dovute proroghe, il 21 dicembre 2020."
 
Purtroppo però le faccio presente che nella mia richiesta il DPCM 3/11/2020 non è mai menzionato, ma faccio riferimento al DPCM 02/03/2021 che è tutt'ora in vigore e alla circolare del Ministero dell'Istruzione pubblicata in data 04/03/2021. Sicuramente in questi giorni sarà oberato di impegni e di responsabilità e posso comprendere questa sua piccola "distrazione". Distrazione che probabilmente è stata causata anche dalle numerose richieste analoghe alla mia e che evidenziano il profondo stato di preoccupazione e perplessità che affliggono i genitori in particolare e le famiglie in generale.
 
I genitori sono prima di tutto duramente impegnati a svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro che in alcuni casi viene svolto in settori "essenziali" a vario titolo: dagli operatori sanitari, ai docenti, agli operatori della distribuzione alimentare, ecc.. Alcuni di questi genitori un anno fa venivano erroneamente definiti "eroi", quando in realtà svolgevano semplicemente il proprio lavoro al meglio delle proprie possibilità, nonostante l'impreparazione e le mancanze di uno Stato che non era neanche in grado di garantire loro i più semplici dispositivi di protezione individuale. Sono questi stessi genitori "eroi" che nei giorni scorsi hanno chiesto a lei, in qualità di funzionario statale e ai suoi colleghi un aiuto per poter ottenere una mano nella difficile gestione delle proprie famiglie, messe a dura prova dopo un anno di didattica a distanza. Aiuto che consisteva nell'ottenere da parte sua la disponibilità ad accogliere alcuni studenti in frequenza. Stava a lei, ai suoi colleghi e agli organi Regionali competenti, in quanto funzionari dello Stato, stabilire i criteri al fine di accogliere qualche studente in presenza insieme ad alunni con disabilità o BES. Alunni, quest'ultimi che sarebbero anche stati maggiormente invogliati a partecipare in presenza, in una parvenza di normalità con alcuni loro compagni; mi risulta infatti che molti studenti con disabilità o BES, siano reticenti a partecipare alle lezioni in presenza pur avendone diritto, in quanto vista da loro come una sorta di "discriminazione" rispetto ai propri compagni che sono costretti a seguire le lezioni in dad.
 
A questa legittima richiesta lei e 33 suoi colleghi avete risposto con una lettera aperta indirizzata al Presidente della Giunta Regionale Dott. Alberto Cirio in cui tra le altre cose dite quanto segue: "Allo stato attuale risulta impossibile stabilire chi abbia diritto a continuare ad usufruire della didattica in presenza, per l’indeterminatezza delle categorie cui si fa riferimento; l’accoglimento di queste richieste apre alla possibilità che l’eventuale sospensione delle attività didattiche in presenza venga praticamente aggirata e vanificata dal ricorso a queste clausole". In poche parole a chi vi chiede un aiuto nella gestione e nell'educazione dei propri figli nel rispetto di quanto riportato dalla legge (D.M. 02/03/2021 e Circolare MPI 04/03/2021), voi vi appellate al Presidente della Regione chiedendo di darvi una mano per evitare che i genitori "aggirino e vanifichino" (!!!!) quanto disposto. Oltre a ciò vi siete appellati ai sindacati per ottenere un aiuto in questa vostra battaglia. Aiuto prontamente giunto e a quanto pare anche in modo efficace, tanto che la nuova circolare del Ministero dell'istruzione emessa nella serata del 07/03/2021 vi da ragione, dicendo che le lezioni in presenza possono continuare per gli studenti con disabilità o BES, senza nulla specificare riguardo ai figli dei lavoratori "essenziali", ma lei e i suoi colleghi avete interpretato la circolare in maniera cautelativa (cautela non a vantaggio delle famiglie e degli studenti).
 
L’intento della mia lettera è esprimere quanto io sia confuso e spiazzato dal vostro modo di procedere, coretto da un punto di vista formale e legale, ma che va in direzione opposta a quanto avete dichiarato, ossia aiutare le famiglie in questo momento di grande difficoltà. Ci rendiamo conto che vi sia stato chiesto molto, ma molto è chiesto a tutti noi da più di un anno a questa parte. È stato chiesto moltissimo alle famiglie, ai ragazzi, è stato chiesto uno sforzo disumano a tutte quelle donne e uomini, spesso genitori, che svolgono turni di 12 ore da un anno a questa parte senza essersi mai sottratti ai propri doveri pur con evidenti mancanze dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. Non ci sembra rispettoso che alcuni lavoratori mettano a repentaglio la propria salute senza appellarsi a forze sociali o istituzionali, mentre l’istituzione scolastica mette davanti a tutto la tutela di sé come istituzione. Questo mina in maniera drammatica la fiducia nella istituzione scolastica e nei suoi rappresentanti, in un momento in cui si fa un vuoto parlare di coesione sociale.
 
La pregherei di far avere questa lettera ai suoi 33 colleghi co-firmatari della lettera aperta da voi predisposta.
Scusi se le ho fatto perdere del tempo prezioso.
 
Lettera firmata

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