CUNEO - L'opinione sull'aggressione di via Roma: il diritto di non mettere le mani addosso

Sui social e nei bar critiche e sfottò agli aggrediti, una mentalità da cambiare; ma nessun allarmismo, Cuneo rimane una città sicura

Samuele Mattio 21/12/2017 10:54

Nessun allarmismo. Nonostante l'aggressione dei giorni scorsi ai dieci ragazzi che rincasavano intorno alle due di notte, consumatasi tra piazza Boves e via Roma, Cuneo rimane una città sicura. Le forze dell'ordine che agiscono sul territorio hanno più volte dimostrato di saper svolgere bene il proprio mestiere e siamo certi che i tre aggressori verranno consegnati alla giustizia e condannati alla pena più congrua ai reati commessi.

Quello che più ha destato lo stupore di chi scrive non è la vicenda in sé, ma i tanti commenti sentiti per strada e letti sui social: “Ma com'è possibile che questi erano in dieci e se le siano prese?” e sfottò e critiche di altro tenore. Commenti figli di quella legge del taglione di biblica memoria. Per carità, a questi tre prendersi due schiaffi e qualche calcio in cxxo avrebbe fatto certamente bene e forse la prossima volta ci avrebbero pensato non una, ma dieci volte prima di alzare le mani su ragazze e ragazzi che non avevano altra colpa che quella di rientrare nelle loro abitazioni dopo una serata di festa.

Ma quello che rivendichiamo è il diritto di fare un'altra scelta, di non mettere le mani addosso anche se aggrediti, vuoi per indole o per cultura. Tra l'altro ci piacerebbe vedere che fine avrebbero fatto le tigri da pulsantiera o gli smargiassi da bancone se si fossero trovati nella stessa situazione. Ci piacerebbe, ma non glielo auguriamo di certo.

Se vogliamo che queste cose non accadano bisogna fare un ulteriore salto di mentalità, perché chi è su queste posizioni si schiera (involontariamente) dalla parte degli aggressori. Chi subisce ingiustamente non ha nessuna colpa. Il tenore dei commenti che condannano chi non ha reagito è lo stesso di chi sostiene che la minigonna è un invito allo stupro. In questi casi va condannato l'aggressore. E basta. Ci sembra quasi sembra superfluo scriverlo.

Se in una partita di calcio l'espulsione di un solo uomo che lascia la sua squadra in dieci uomini contro undici può influire sull'esito della sfida, ben diversa è la situazione quando ci si trova coinvolti, nostro malgrado, in una rissa in mezzo alla strada. Perché, in un paese che si vuole definire civile, non dovrebbe essere una partita da giocare.

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