CUNEO - La Canapa light è legale? Tra i commercianti c'è cauto ottimismo, ma la situazione resta in bilico

A un mese dalla sentenza della Cassazione un pronunciamento del Tribunale di Genova lascia ben sperare. Saranno decisive le motivazioni degli 'ermellini'

Mattio - Dalmasso 25/06/2019 12:52

La cannabis sativa “light” non può essere sequestrata “preventivamente” se non viene provato che il livello di Thc supera lo 0,5%: lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Genova, dopo la sentenza della Cassazione dello scorso 30 maggio che aveva messo fuori legge i derivati della canapa e di cui devono ancora essere pubblicate le motivazioni. Si tratta del primo pronunciamento di un Tribunale, probabilmente destinato a fare da “capofila”.

La vicenda nasce dal sequestro di infiorescenze, flaconcini di oli, confezioni di tisane e foglie a base di canapa sativa effettuato nei confronti di un negozio di Rapallo, lo scorso 3 giugno. Il commerciante si era opposto rivolgendosi al Riesame, ora i giudici gli hanno dato ragione disponendo la restituzione della merce. Secondo i giudici genovesi, manca una norma che stabilisca quale sia la percentuale di principio attivo che rende un prodotto con efficacia psicotropa. La Cassazione ha stabilito che possono essere venduti prodotti contenenti cannabis sativa, ma privi di capacità drogante. L'unico riferimento, al momento, è una circolare del ministero dell'Interno del 2018, interpretativa della legge 242 del 2016, che dice che rientrano tra le sostante stupefacenti le infiorescenze che superano lo 0,5% di THC. Questa percentuale, sottolinea il Riesame, "resta l'unico parametro per la potenziale efficacia psicotropa". 
 
Buone notizie, insomma, anche per i “canapa shop” della Granda che erano stati messi in allarme dalla sentenza emessa dalla Cassazione lo scorso 30 maggio. Spiega Roberta Barale, ventisettenne titolare del negozio “I Canapè” in Contrada Mondovì a Cuneo, che ha abbandonato un contratto a tempo indeterminato per aprire l'attività commerciale: “Una notizia che fa ben sperare. Dalla seconda settimana di luglio, dopo le ferie, rimetteremo in vendita i prodotti con un po' di tranquillità in più, anche se fino a quando non saranno pubblicate le motivazioni della sentenza della Cassazione non possiamo avere chiarezza totale sulla situazione”. La giovane ha temporaneamente rimosso i prodotti dal bancone, ma spesso sono gli stessi finanzieri e vigili che passavano per i controlli a non avere chiaro il quadro della situazione: “Le forze dell'ordine non ci sanno dare indicazioni precise, perché nemmeno a loro sono state date. Sicuramente nell'ultimo mese abbiamo lavorato meno, i nostri clienti abituali sono stati 'spaventati' dalla sentenza”.
 
Sul tema è intervenuto il Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari: “Io sarei prudente nel ripartire con le vendite. Da quanto emerge dai sequestri effettuati in giro sul territorio nazionale, molte sostanze vendute superano lo 0,5 di THC”. Anche il capo della Polizia temporeggia sulle tempistiche: “La motivazione delle sentenza della Cassazione deve ancora essere pubblicata, ed è più indicativa di un tribunale locale. L'attenzione della Questura sul tema, in ogni caso, resta alta: il fenomeno è sotto monitoraggio costante”. Insomma, la situazione resta in bilico, anche se tra i commercianti del settore c'è cauto ottimismo.


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