CUNEO - La copertura nevosa sulle Alpi meridionali è ai minimi storici (e i fiumi già soffrono)

Mentre la Granda attende le annunciate nevicate di questi giorni, il rapporto dell'Arpa sulla situazione idrica a fine 2023 segnala condizioni estremamente negative

Redazione 05/01/2024 10:54

Con la notte del 31 dicembre si è chiuso per il Piemonte un altro anno molto caldo e caratterizzato da precipitazioni complessive al di sotto (seppur di poco) della norma climatica dell’ultimo trentennio. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal resoconto pubblicato dall’Arpa sul suo sito internet.
 
Dal punto di vista delle temperature, il 2023 è stato il secondo anno più caldo dal 1957, a breve distanza dal 2022 che è l’attuale primatista. La temperatura media annuale in Piemonte è stata di circa 11.2°C, superiore di 1.3°C rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, con una media climatica di circa 9.9°C). Da notare che in ben dieci su mesi su dodici la temperatura media mensile è stata superiore alla norma.
 
Il giorno più caldo dell’anno è stato il 23 agosto, che è anche il terzo giorno più caldo sul Piemonte dal 1958, alla pari con l’11 agosto 2003 e dietro il 27 e 28 giugno 2019. Sempre il 23 agosto si è registrato il picco termico massimo mensile a Nizza Monferrato (AT) con 40.9°C.
 
Ottobre e dicembre si sono posizionati al secondo posto tra i mesi più caldi nella rispettiva distribuzione, l’8 ottobre 2023 e il 23 dicembre 2023 sono risultati i giorni più caldi della serie storica dal 1958 per ottobre e dicembre, con un’anomalia positiva di 8.5°C e 9.7°C rispetto alla norma del periodo.
 
L'8 ottobre 2023 ben 144 termometri della rete Arpa Piemonte, pari al 52% del totale, hanno stabilito il primato di temperatura massima del mese dalla data della loro installazione. L’eccezionalità dell’evento di caldo per il mese di ottobre è evidenziata anche dal fatto che ben 90 stazioni sul territorio regionale hanno fatto registrare temperature uguali o superiori ai 30 °C, in particolare sul medio e basso Piemonte tra Torinese, Cuneese, Astigiano ed Alessandrino. Per 18 termometri è stato stabilito anche il primato di temperatura massima per la stagione autunnale. Secondo quanto riportato nel rapporto Arpa nel 2023 il vero passaggio stagionale dall’estate all’autunno è avvenuto a metà ottobre.
 
Rilevante anche l’episodio di caldo anomalo dovuto all’evento di foehn dei giorni antecedenti il Natale, culminato nel giorno 23 dicembre 2023: tra il 22 e il 24 dicembre 2023 ben stazioni termometriche della rete Arpa Piemonte, corrispondenti al 49% del totale, hanno registrato il primato di temperatura massima per dicembre dal giorno della loro installazione.
 
In generale, gli episodi di foehn annuali sono risultati 92, decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000: l’episodio più intenso dell’anno è avvenuto il 22 dicembre 2023.
 
Gli episodi di nebbia sono risultati inferiori rispetto alla climatologia recente del periodo 2004-2022, con 89 giorni di nebbia ordinaria (visibilità inferiore a 1 km), e una diminuzione del 26% rispetto ai 121 giorni annuali attesi. È stato l’anno con il minor numero di eventi annuali di nebbia ordinaria da quando è attiva la rete dei visibilimetri ARPA (2004).
 
Sul fronte delle precipitazioni cumulate annuali in Piemonte, il 2023 ha registrato una precipitazione media di 944 mm, con una lieve anomalia negativa dell’8% rispetto alla norma del periodo 1991-2020. I fenomeni precipitativi sono stati molto scarsi fino ad aprile con una cumulata di soli 77 mm al 19 aprile, per poi riassestarsi sulla media (425 mm) a metà giugno grazie soprattutto alle abbondanti precipitazioni di maggio, il 4° più piovoso degli ultimi 67 anni. L’estate ha avuto precipitazioni convettive sporadiche con diversi eventi molto intensi e localizzati. L’autunno 2023 e poi l’inizio dell’inverno 2023-2024 si sono rivelati abbastanza asciutti, e nell’ultimo periodo dell’anno soltanto le creste settentrionali e nordoccidentali di confine con Francia e Svizzera e il settore più orientale dell’Appennino alessandrino hanno registrato precipitazioni di rilievo.
 
Questa scarsità di precipitazioni nella fase finale dell’annata, associata alle alte temperature di dicembre ha contributo ad assottigliare notevolmente il manto nevoso, tanto che sulle Alpi Settentrionali ed Occidentali la situazione attuale si verifica non più di un anno su quattro, mentre sui rilievi meridionali siamo a livello dei minimi storici.
 
Il risultato netto di queste condizioni meteo-climatiche di fine 2023, è che la stima media dell’equivalente in acqua del manto nevoso (SWE) attualmente presente sul bacino del Po chiuso a Ponte Becca (PV) si attesta su circa 916 Mmc (Milioni metro cubo), vicinissima ai bassi valori stimati nello stesso periodo in entrambi gli ultimi due anni (inverno 2021-2022 e inverno 2022-2023).
 
Questo si riflette ovviamente anche sui deflussi superficiali: attualmente tutti i bacini idrografici piemontesi, ad eccezione della Dora Baltea, presentano un deficit idrico, più significativo su quelli meridionali dove il Tanaro, alla sezione di Farigliano, registra portate inferiori del 74% rispetto ai valori storici di riferimento e il Varaita, in chiusura, inferiori al 60%. Anche a nord del Po le portate sono significativamente più basse della media, in particolare sul Sesia dove si registra un deficit del -62%. In chiusura della parte piemontese del bacino del Po, alla sezione di Isola S.Antonio, i valori delle portate risultano inferiori ai valori storici di riferimento del 58% confermando comunque l’andamento dell’intero anno.
 
Complessivamente quindi, la situazione idrica in Piemonte a fine 2023 è in lento peggioramento, a causa principalmente della diffusa scarsità di neve, in particolare sui rilievi meridionali della regione e quindi con portate fluviali in sofferenza, anche oltre la norma del periodo.
 
QUI l'approfondimento dell'Arpa.

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