CUNEO - ‘La ex chiesa di Santa Chiara è in pericolo, il comune intervenga subito’

La consigliera Maria Laura Risso lancia l’allarme: le infiltrazioni hanno compromesso gli affreschi del Settecento

a.c. 18/07/2019 17:13


La ex chiesa di Santa Chiara in via Savigliano è in pericolo. A lanciare l’allarme è la consigliera della lista civica Centro per Cuneo Maria Laura Risso, con un’interpellanza che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale di lunedì 22 e martedì 23.

A causa di un’infiltrazione del tetto, scrive l’esponente della maggioranza, “l’edificio presenta evidente deterioramento della crosta pittorica e distacco parziale degli intonaci negli zoccoli degli altari laterali, i quali sono a loro volta compromessi dall’umidità che ne sta provocando un lento sbriciolio”.

I danni sarebbero ingenti: “Il pennacchio della cupola posto frontalmente a destra (per chi entra) è ormai interamente rovinato dalle infiltrazioni di umidità: lo stucco si sta sbriciolando e l’affresco è in buona parte compromesso. È chiaramente visibile una importante infiltrazione d’acqua dal tetto. Sullo stesso lato risulta gravemente danneggiato uno degli affreschi, con le scene di vita della Santa, nel riquadro immediatamente a destra per chi entra. La crosta pittorica è molto indebolita e stanno emergendo fioriture”.

Sempre sul lato destro, continua Risso, è gravemente danneggiata la parte alta del grande riquadro dipinto (con scene della vita di Santa Chiara) prima del presbiterio: “Si notano in alto grandi fioriture e lo stucco si sta sfaldando e sbriciolando mentre l’affresco risulta già sbiadito, fiorito e in parte illeggibile nella zona sommitale”. Molto critica anche la situazione degli affreschi del Pozzo sull’altare laterale destro: “La parte confinante con il gradino più alto dell’altare è ormai quasi illeggibile e una parte di affresco si è distaccata e rotta in pezzettini, tutta la parte dello zoccolo è sbiadita e a tratti illeggibile, il lato sinistro ha visibili fioriture e distacchi di intonaco”.

Se si agisce ora, sostiene la consigliera, “con spese contenute, si potranno evitare gravi danni e sperare di rimediare a questi con un futuro restauro”, mentre “se si lasciano le cose così fra anni la chiesa sarà quasi interamente da restaurare (per lo meno tutto il lato destro)”. L’esponente centrista ricorda inoltre alcuni precedenti negativi nella gestione dei beni culturali: “A Cuneo sono già crollate la chiesa di San Giovanni, nel 1984 (proprietà comunale), e la cupola del Santuario degli Angeli negli anni Novanta”.

L’ex chiesa collocata di fronte all’ingresso del ristorante Lovera, all’angolo con via Cacciatori delle Alpi, trae origine da un monastero dedicato a Santa Chiara che si stabilì a Cuneo nel 1228. L’attuale chiesa barocca, frutto dell’abbattimento dell’edificio più antico, fu completata nel 1719 e ritoccata nel 1828. Al suo interno opere di alcuni dei pittori più importanti della scena piemontese settecentesca, come il cuneese Cuniberti e il pittore itinerante comasco Pietro Antonio Pozzo, oltre a stucchi riconducibili alla bottega dei Beltramelli. Nel 1855, in forza delle leggi sull’incameramento dei beni ecclesiastici, la proprietà fu ceduta dalle clarisse al Comune di Cuneo che la detiene tuttora, affittandola come sala comunale.

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