PEVERAGNO - La "Fragola di Peveragno" tra presente e futuro

Quattro chiacchiere con il sindaco Paolo Renaudi

Fabio Rubero 01/06/2017 17:16

E' deliziosa, intrigante e tremendamente gustosa. La fragola, inequivocabile simbolo di tentazione, è anche il frutto che, da sempre, identifica Peveragno dove, si sa, nascono e crescono gli esemplari migliori.
Un prodotto della terra che, a partire dallo scorso mese di marzo, l'amministrazione comunale di Peveragno ha deciso di valorizzare ancor più attraverso un articolato percorso che ha l'obiettivo finale di promuovere in tutto il mondo questo prezioso frutto.
Una delle tappe di promozione della "Fragola di Peveragno" è stata la manifestazione Degustibus (svoltasi a Cuneo nello scorso week-end) dove abbiamo incontrato il sindaco Paolo Renaudi con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
 
D. Sindaco, come mai la Fragola di Peveragno a Degustibus?
Abbiamo pensato che il modo migliore per promuovere il nostro eccezionale prodotto fosse quello di farlo assaggiare a più persone possibili. Così, insieme alla Pro Loco, che ringrazio per l'enorme lavoro di promozione che sta facendo, abbiamo iniziato la vendita diretta delle fragole di Peveragno nelle varie piazze. Abbiamo iniziato due settimane fa a Roaschia dove ne abbiamo vendute tantissime. Oggi siamo in tre posti contemporaneamente: qui a Degustibus, a Mondovicino ed a Finale Ligure dove la nostra Fragola è molto popolare. Lo ripeto, il modo migliore per promuovere la Fragola di Peveragno è quello di farla assaggiare direttamente ai passanti che, dopo averla provata, quasi sempre, se ne innamorano e la acquistano. 
 
D. Come nasce il progetto di valorizzazione della Fragola di Peveragno?
R. Il percorso di valorizzazione è iniziato quest'anno con la costituzione del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione della Fragola di Peveragno la cui prima fase verrà conclusa il prossimo 10 giugno in occasione dell'inaugurazione della 60ª Sagra della Fragola, giorno in cui diventerà un Comitato vero e proprio. Sino ad allora sarà gestito in forma commissariale da sindaco, vice-sindaco ed assessore competente. Il Direttivo del Comitato sarà composto da produttori locali e commercianti. L'obiettivo è proprio quello di mettere insieme le due parti della filiera ed arrivare a superare la diffidenza reciproca talvolta esistente. Coloro che producono e coloro che vendono la Fragola di Peveragno devono imparare a fare sistema ed arrivare ad un prodotto unico, riconoscibile e richiesto in tutto il mondo. Solo così tutti potranno trarne grande giovamento economico e professionale.
 
D. Quali sono le tappe per arrivare a questo ambizioso risultato?
R. Innanzitutto la ricerca varietale perchè i commercianti ci richiedono che i frutti siano della stessa tipologia. Per questo motivo ci si concentrerà su poche varietà e si lavorerà da quel momento in poi soltanto su quelle. Ed in questo, grazie all'assessore Simone Marchisio, abbiamo coinvolto anche la più prestigiosa università di agraria d'europa che è l'Università di Wageningen che si è dichiarata interessata a lavorare con noi allo studio del rilancio della fragola e delle ricerche varietali.
 
E poi?
Poi è necessario aumentare la produzione così come la continuità di fornitura, elementi indispensabili, ad esempio, per entrare anche nella cosiddetta GDO
 
D. Per aumentare la produzione sono previsti incentivi per chi deciderà di coltivare la Fragola di Peveragno?
R. Il migliore incentivo è la qualità del prodotto finito. Non sono favorevole ad investimenti a pioggia che poco servono alla Fragola. Noi abbiamo l'ambizioso obiettivo di arrivare al punto in cui sia la qualità del prodotto finale il miglior incentivo per l'agricoltore. Questo anche e soprattutto a tutela del prodotto che potrà essere coltivato soltanto da chi sarà in grado di garantire i requisiti richiesti. Non sarà, in pratica, un prodotto per tutti.
 
D. Quindi chi vorrà coltivare la "Fragola di Peveragno" che cosa dovrà fare?
R. Dovrà scrupolosamente attenersi alle regole che verranno scritte in merito alle varietà da coltivare ed alle modalità di coltivazione. Così arriveremo ad avere una "Fragola di Peveragno" che sarà un prodotto con una sua precisa identità e davvero riconoscibile in tutto il mondo.  il consumatore saprà che quel marchio significa prodotto sicuro sotto tutti i punti di vista. Ovviamente chiunque a Peveragno potrà coltivare le fragole nel modo che vorrà ma, se non si atterrà alle regole, non potrà fregiarsi del marchio "Fragola di Peveragno".
 
D. Tempi?
R. Non abbiamo fretta. La cosa più importante è che quando il marchio verrà diffuso il prodotto sia di livello eccellente perchè, in caso contrario, verrebbe vanificato tutto il lavoro. Per questo motivo non abbiamo fretta, preferiamo impiegare 1-2 anni in più ma avere la certezza di un prodotto eccellente. 
Una volta realizzato il marchio, individuate le varietà e scritte le regole di produzione, si potrà partire e l'amministrazione comunale è disponibile a fare la sua parte nell'interesse dell'economia di Peveragno. Segnalo poi che siamo "in corsa" per avere finanziamenti da Fondazione CRC e attraverso bandi regionali di fondi europei per lo sviluppo e la promozione del marchio. 
 
D. Il 2017 delle fragole di Peveragno?
L'annata 2017 è stata ottima dal punto di vista qualitativo, ma ancora un po' debole dal punto di vista quantitativo, anche a causa della gelata tardiva delle scorse settimane.
 
D. L'11 giugno si celebra l'edizione 2017 della Sagra della Fragola. Qualche anticipazione?
R. Quella di quest'anno sarà la 60ª edizione della Sagra della Fragola. Per questo motivo faremo le cose in grande. Saranno presenti l'on. Chiara Gribaudo e l'europarlamentare Alberto Cirio. Il sabato sera Miss Fragola con la consueta formula con Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo ospiti e la domenica la grande festa con le fragole in tutte le loro declinazioni riportate al centro del paese sulla piazza.
 
D. Sogno nel cassetto?
R. Leggere "Fragole di Peveragno" nel menù di Carlo Cracco. 

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