LIMONE PIEMONTE - La furia delle acque ha cancellato la strada del Tenda: ecco le immagini del disastro

All’ingresso della galleria sul versante francese non resta più nulla. Frane e smottamenti hanno sfigurato le valli Roya, Vésubie e Tinée

Le immagini del disastro scattate da Florent Adamo

a.c. 04/10/2020 16:00

 
La strada del colle di Tenda e della val Roya non esiste più. È bastata una giornata di piogge torrenziali per cancellarne l’intero tracciato sul versante francese fino all’ingresso della galleria.
 
Le immagini aeree restituiscono il quadro impressionante delle devastazioni subite nelle valli delle Alpi Marittime a seguito della tempesta Alex/Brigitte. Sul profilo Facebook di Florent Adamo, fotografo naturalista e geologo nizzardo, sono stati condivisi alcuni scatti realizzati nella giornata di sabato 3 ottobre: “Le immagini parlano da sole, le nostre valli sono sfigurate. - scrive l’autore delle fotografie - La violenza e la traiettoria della tempesta hanno causato la rovina di molte strutture, principalmente in val Vésubie e nella Roya (anche se sono colpite anche le altre valli)”. L’invito del geologo è a restare cauti, perché possono ancora verificarsi sommovimenti dei terreni e alcune infrastrutture indebolite potrebbero crollare.
 
Oltre a far collassare un intero tratto del ponte degli undici archi presso il valico internazionale di Tenda, la tempesta ha provocato il crollo del ponte romanico sulla RD 6204 tra l'abitato di Tenda e Saint Dalmas e devastato Breil e Fontan. Danni ingenti anche nella valle della Tinée e in val Vésubie: a Saint-Martin le piogge hanno causato il crollo del ponte che attraversa il paese e fatto franare l’edificio della gendarmeria e ampi tratti della strada verso il santuario di Madonna delle Finestre. Interrotta dalle frane la Route du Boréon nel tratto inferiore e superiore.
 
Inaugurato nel 1882 a quota 1321 metri in territorio italiano (1280 m dall’imbocco di Vievola), il traforo del colle di Tenda era all’epoca della sua costruzione il più lungo tunnel stradale mai costruito con i suoi 3182 metri. Nel 1898 venne ultimato il parallelo traforo ferroviario lungo 8 km, parte della linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza di cui proprio il prossimo 6 ottobre si celebrerà il 41esimo anniversario dalla riattivazione: la linea ferroviaria è al momento al secondo posto nella classifica dell’edizione 2020 dei ‘Luoghi del Cuore’ Fai, con oltre 13mila voti.
 
Più travagliate ancora le vicende del tunnel stradale, il cui previsto raddoppio era stato bloccato nel 2017 da un’inchiesta della Procura di Cuneo che ha portato al rinvio a giudizio di 16 imputati e alla revoca del contratto da parte dell’Anas per gravi inadempienze della società costruttrice Grandi Lavori Fincosit. Solo nella primavera di quest’anno i lavori di scavo erano finalmente ripresi grazie a un nuovo contratto con la Edilmaco: il completamento della nuova canna monodirezionale lunga circa 3300 metri e larga 9, per il transito dei veicoli diretti in Francia, era previsto per la fine del 2021. Per il rifacimento della vecchia galleria invece si sarebbero dovuti attendere ancora altri tre anni: impossibile, per ora, stimare l’entità del ritardo che il disastro di questi giorni produrrà su un’opera attesa da decenni in entrambi i versanti delle Alpi.

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